Da oltre un mese il Mercato del Carmine ha chiuso i battenti, lasciando un grosso punto interrogativo sulle sue sorti. Per questo l’associazione CarMine ha organizzato un dibattito tra cittadini e istituzioni con un preciso obbiettivo, quello di “assegnare a questo bene comune un ruolo più sociale e culturale, rispetto a come si è fatto in precedenza, ovvero portando avanti un progetto commerciale" spiega Marta Nadile, Presidente dell’Associazione CarMine.
Tra le ipotesi ventilate, c’è anche quella di farne una vetrina per i prodotti liguri da offrire ai turisti. Ipotesi che non dispiace agli abitanti a patto che si crei un dialogo: “Il turismo vive se c'è un quartiere alle spalle, se c'è vita”, chiarisce Paola Bellotti, socia di CarMine. “Va benissimo valorizzare il patrimonio che abbiamo, ma questo non può succedere se i cittadini e chi abita qui tutti i giorni non riesce a valorizzare quello che già c'è quotidianamente perché altrimenti questi diventano luoghi che sono non luoghi. Allora il nostro obiettivo in questo momento è cercare di capire se si può collaborare con qualsiasi attività economica e commerciale che vuole inserirsi qui, perché avrà successo solo se anche il quartiere è dalla stessa parte”.
Presenti all'incontro un'ottantina di persone, tra cui gli assessori Bordilli e Grasso, i consiglieri comunali Villa e Putti, i consiglieri del Municipio 1 Curtaz, Tatulli, Ghisolfo, Caso, Cattaneo, Romanengo.
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Mercato del Carmine, il quartiere: "Chiediamo di interagire con la futura gestione"
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