
Secondo quanto accertato dagli agenti della sezione infortunistica della polizia municipale, il giovane avrebbe preso a tutta velocità la strada passando con il rosso e compiendo anche una seconda infrazione perchè in quel punto, con il semaforo verde, le auto sono obbligate a svoltare a destra e non possono invece proseguire diritte, come ha fatto invece l'automobilista, in una strada riservata agli autobus pubblici. Il motociclista morto proveniva invece dalla sinistra e aveva il semaforo verde. Gli agenti hanno ricostruito la scena attraverso le telecamere dell'Amt. Dopo lo scontro, inoltre, Benavides si sarebbe fermato solo dopo decine di metri. Il gip Luisa Avanzino ha accolto la richiesta del pubblico ministero Francesca Rombolà sostenendo che vi sia un pericolo di reiterazione del reato vista "la mancanza di capacità di autocontrollo e il particolare spregio delle regole stradali".
Il giovane, infatti, avrebbe "invaso" la corsia dei bus altre due volte a febbraio. Il giovane era risultato negativo ai test su alcol e droga. Lo scontro era avvenuto all'alba tra via Bobbio e via Montaldo. A bordo della macchina c'erano, oltre al conducente, altre tre persone, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che erano rimaste ferite in modo lieve.
IL COMMENTO
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