sport

Tanti i nodi da sciogliere: dalla società al futuro di Giampaolo
1 minuto e 55 secondi di lettura
La Sampdoria regala un tempo alla Lazio, poi sfiora l'impresa ma perde in casa 2-1 abbandonando definitivamente le residuee ambizioni europee. E' la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. L'unica vittoria nell'ultimo mese è avvenuta nel derby, quasi per inerzia. Blucerchiati in campo con le infradito e il regalo di Colley che ha spianato la strada al primo gol di Caceido ha lasciato presagire un pomeriggio da incubo. L'uscita di scena dello stesso Colley - colpito da mal di stomaco - ha costretto Giampaolo a bruciarsi la prima sostituzione. Nemmeno il tempo di riordinare la difesa ed ecco il raddoppio della Lazio, firmato ancora da Caceido al termine di una bella azione corale in velocità. Come se non bastasse, Ramirez trova il modo di farsi cacciare dall'arbitro Maresca, che per tutta la gara non ha fatto altro che tendere trappole ai boccaloni della Samp. Risultato? Squadra sotto di due reti e con l'uomo in meno.


Ma nella ripresa, inspiegabilmente, la musica è cambiata e la Sampdoria, dopo avere sfiorato di subire il colpo del ko, Audero è stato salvato dal palo, ha accorciato le distanze con il solito, reattivo Quagliarella e poi è andata ripetutamente vicina al pareggio: Defrel se lo è divorato a due passi dalla porta, Murru è stato a sua volta fermato dal legno. Nel finale Immobile ha fatto tremare la traversa, ma la partita stava ormai andando in archivio. La squadra di Giampaolo - che negli spogliatoi ha parlato di mentalità sbagliata - si è svegliata troppo tardi.


La stagione è al capolinea, ora si tratta di onorare il finale negli ultimi quattro incontri di campionato per difendere il nono posto e poi progettare il futuro. Sì, ma quale? Massimo Ferrero, contravvenendo al capitolo 1.7 del codice etico interno alla società blucerchiata, che impone ai tesserati di comportarsi in modo tale da non ledere la reputazione della Sampdoria, a fine partita ha risposto con un gestaccio, l'ennesimo del suo vasto repertorio, alle contestazioni piovute sulla sua testa dal settore Distinti. Pure lui è al capolinea della sua parabola in questo club e in questa città. Dovrebbe averlo capito e metabolizzato.


Tocca a Vialli e al suo gruppo, l'unico veramente attivo e concreto sul fronte delle offerte per l'acquisto della Sampdoria, a dargli la spallata finale.