
Salerno risponde così a Giovanni Toti che aveva ricordato la “generosità di Genova” nei confronti della sua azienda, invitandolo per questo a non ricorrere al Tar contro l’assegnazione del progetto della nuova diga foranea alla Technital: “Non dubito che Genova sia sempre stata generosa con noi, come noi lo siamo da sempre con la città – dice Salerno - Da qui raggiungiamo con fatica le nostre destinazioni di business, se fossimo a Milano, dove peraltro abbiamo un ufficio in forte crescita, saremmo molto più competitivi”, spiega Salerno, che fa
riferimento all’atavico isolamento infrastrutturale della città.
Per un’azienda del calibro del RINA, dunque, Genova è una sorta di freno a mano
costantemente tirato: “Noi siamo nati qui, impieghiamo in questa città oltre mille persone, la maggior parte laureate; un trasferimento impatterebbe fortemente sulle loro vite, è una decisione che non si può improvvisare”. Ma che non si può neanche escludere.
A domanda precisa Salerno rassicura: “Al momento non vedo rischi”. Ma la competitività è il motore di ogni mercato, l’ufficio milanese del RINA è destinato ad allargarsi, fagocitando affari e competenze. Da questo punto d’osservazione le battaglie di Primocanale per collegare meglio il capoluogo della Liguria a Milano (con il Terzo Valico e il raddoppiamento del nodo di Tortona) e al resto del mondo (con un aeroporto capace di attirare un numero sempre maggiore di destinazioni) si rivelano in tutta la loro importanza per il futuro economico e occupazionale della città.
IL COMMENTO
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