cronaca

Un anno dopo la tragedia il presidente della Regione fa il bilancio
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 "Era il primo giorno di vacanza nella mia casa a Bocca di Magra quando ho iniziato a ricevere le telefonate di tante persone, da lì la corsa verso Genova, la prima riunione con il responsabile della Protezione civile, poi la visita in ospedale. Poi sono iniziate le giornate più convulse della storia recente della Liguria. Abbiamo vissuto 24 ore su 24 con tutta la disperazione" così il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti ricorda il 14 agosto 2018. (Qui un piccola anticipazione dell'intervsita integrale al presidente che andrà in onda su Primocanale durante la diretta del 14 agosto).


Il crollo di ponte Morandi con le sue 43 vittime e la tragedia di quelle ore hanno lasciato un segno in tutta Italia, con Genova chiamata ad affrontare un disastro di immense proporzioni e senza precedenti. "Quando ci siamo visti per la prima volta con il sindaco Bucci - racconta ancora il governatore Toti - ci siamo detti che non avremmo mai detto che Genova è in ginocchio e che ci saremmo messi subito al lavoro per far ripartire sin da subito la città, e cosi è stato. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo aperto strade, i camion hanno potuto raggiungere i nostri porti, i binari della ferrovia sono stati liberati. Il lavoro fatto è stato un grande esempio di determinazione".

Nel passato del presidente della Liguria la professione di giornalista e una lunga esperienza in scenari difficili come in Kosovo e Iraq. "Quello che è successo da noi non mi ricorda nulla del genere. Il crollo di un ponte è una colpa grave in un Paese moderno e importante come l'Italia - spiega ancora Toti -. In questo anno è stato fatto davvero tutto quello che si poteva fare. Centinaia di famiglie sono state ricollocate nel giro di un mese, i cantieri sono stati accelerati e terminati prima, nuove strade aperte, i risarcimenti pagati in meno di un anno ed è davvero una cosa importante se pensiamo che ancora la mia amministrazione sta pagando i risarcimenti dell'alluvione del 2014. Davvero più di cosi non si poteva fare". Da una parte la demolizione del Morandi, dall'altra la costruzione del nuove ponte: "Un cantiere complicato, ulteriormente complicato da normativa a volte astruse, ma stiamo rispettando i tempi. Ad aprile (il nuovo viadotto ndr) sarà riconsegnato alla cittadinanza".

E poi lo sguardo del governatore ligure è già proiettato a quello che sarà: "Il futuro è oggi, nonostante il disagio vissuto, i nostri porti a giugno hanno fatto registrare il record di scambi di conteiner. Dopo la mareggiata di fine ottobre, oggi la Liguria è al record di croceristi di tutti i tempi. Il futuro è oggi e dobbiamo preparaci ad accoglierlo, siamo in ritardo. Il Terzo Valico è sbloccato e sta correndo verso la sua destinazione finale. Abbiamo bisogno però di sbloccare altre opere come il passante di Genova, la Gronda, abbiamo bisogno di sbloccare la ferrovia per il Ponente. Sono tante le opere che la Liguria e l'Italia devono portare avanti. La Liguria è il porto d'Italia. senza la competitività dei nostri porti tante imprese faticano a competere con quelle del resto del Mondo. Dobbiamo muoverci e non credo che altri ulteriori ritardi siano francamente perdonabili" conclude Toti.