sport

L'allenatore aveva chiesto rinforzi in tutti i reparti, ma non sono arrivati
1 minuto e 15 secondi di lettura
Dopo la doccia gelata della pesante sconfitta con il Sassuolo, per la Sampdoria è arrivato il lunedì nero dell’ultimo giorno di mercato, in cui alla porta di Bogliasco si sono materializzati soltanto l’eterna promessa Emiliano Rigoni e i carneadi Seculin e Rocha.


Poco, troppo poco per rinforzare una squadra penalizzata dalle partenze di Andersen, Praet e Defrel e per consolidare la posizione di un Eusebio Di Francesco molto, molto irritato, qualcuno ipotizza anche ai limiti delle dimissioni.


Forse Massimo Ferrero – immortalato dalle telecamere gaudente e disteso dopo la debacle di Reggio Emilia – ha scelto di non investire considerandosi ormai ai titoli di coda del suo film in blucerchiato. O ha semplicemente sottovalutato la situazione tecnica venutasi a creare. Oppure, in ultima istanza, aveva le mani legate dalla camera di compensazione della Lega Calcio, svuotata, secondo alcuni quotidiani non smentiti dalla società, della liquidità necessaria per poter operare in Italia.


Resta il fatto che l’unica buona notizia delle ultime ore per i tifosi è impressa nel drive sampdoriano sfoggiato da Gianluca Vialli sul green di Torino. Chi accusava lui e il suo gruppo di non comunicare, ha ricevuto la risposta migliore. Ora, complici la fine del mercato e la sosta, Ferrero avrà il modo e il tempo di riflettere sopra all’offerta d’acquisto, ultima e definitiva, in atterraggio a Corte Lambruschini.


Altrimenti rischierà di trasformare il lunedì nero addirittura nel settembre nero della Sampdoria.