cronaca

La protesta contro la misura su cui preme il Movimento Cinquestelle
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 "Prendiamo il caso del processo per la morte di Martina Rossi, i giudici di Firenze avevano fissato l'udienza per ottobre, poi si sono accorti che sarebbe intervenuta la prescrizione e hanno anticipato l'udienza. Allora la domanda da porsi è: Le udienze si possono anticipare? Dipende solo dalle storture del sistema" con questo esempio l'avvocato Stefano Sambugaro, membro della Camera penale ligure entra nel tema della prescrizione.


Dal primo gennaio entra in vigore una norma inserita nella 'Legge Spazzacorrotti' che di fatto abolisce l’istituto della prescrizione dei reati dopo la pronuncia della sentenza di primo grado. Una decisione portata avanti con forza dal ministro Pentastellato del Governo Conte, Alfonso Bonafede. Il mondo degli avvocati giudica la misura negativamente in quanto porterà il cittadino invischiato all'interno di un processo al pari di un 'eterno giudicabile' e di conseguenza privo di certezze sul proprio futuro.

L'assenza della prescrizione infatti porta con se diverse situazioni: "Il cittadino con carico pendente non può fare ad esempio concorsi pubblici o ancora domanda per il porto d'armi - spiega l'avvocato Sambugaro -, inoltre anche la persona offesa resta condizionata da questa misura, fino a quando il processo non sarà arrivato al termine non potrà rivalersi economicamente in tema civile. La prescrizione arriva dopo un decennio, se lo Stato non riesce a giudicare prima non può pagare il cittadino".

Per questo il mondo degli avvocati penalisti liguri così come nel resto d'Italia ha deciso di astenersi dal lavoro dal 2 al 6 dicembre 2019. Mentre il 6 dicembre tutta l'avvocatura si ferma: niente udienze, niente attività. "Stiamo facendo degli incontri con la cittadinanza per spiegare la situazione e cosa comporta una misura del genere - racconta Fabiana Cilio, segretario della Camera Penale regionale della Liguria -. Davanti alla Cassazione a Roma ci sono centinaia di avvocati che spiegano cosa vuol dire una misura così che darebbe vita alla figura dell'imputato per sempre. Ricordiamo che esiste la presunzione di innocenza, e poi c'è la finalità rieducativa della pena. Non ha senso che una persona che ha commesso un reato a 20 anni venga giudicato quando ne ha 40 e ha una vita diversa" spiega ancora Cilio.


I DATI - In Italia i dati diffusi dal ministero della Giustizia mostrano che la durata media di un processo civile è di otto anni, quella di un processo amministrativa è di cinque anni abbondanti e quella di un processo penale di tre anni e nove mesi. Il confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea è approssimativo, considerate le differenze tra i vari sistemi giudiziari e l’assenza di dati per tutti gli Stati. Dai dati della Commissione del Consiglio d’Europa che si occupa dell’efficienza dei sistemi giudiziari risulta in modo chiaro che l’Italia si trovi nelle ultime posizioni della classifica. Inoltre in Italia, sempre secondo i dati del ministero della Giustizia, il 62% dei processi penali non arriva in aula, ossia cade in prescrizione durante lo svolgimento delle indagini. Il tempo medio per un singolo fascicolo di rilevanza penale che approda in aula e attraversa i tre gradi di giudizio è di 1.444 giorni, quasi quattro anni.

SCONTRO INTERNO AL GOVERNO - La misura che porta all'abolizione della prescrizione è un cavallo di battaglia del M5s. Tuttavia in seno al Governo si è formato un contrasto con il Pd contrario alla misura e che minaccia di trovare una convergenza con la destra per bloccare la misura. L'ex Guardasigilli, lo spezzino Andrea Orlando, oggi vicesegretario del Pd, sbotta e replica per le al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che poco prima aveva chiesto lealtà ai democratici. Il premier Conte, che di professione è un avvocato civilista, cerca di trovare una soluzione. La questione dunque potrebbe lasciare scorie all'interno della maggioranza di governo e minare il suo futuro.

IL GOVERNATORE TOTI CONTRO IL M5S -
"State facendo una politica oscena: invece di risolvere i problemi, continuate a cercare necessariamente un colpevole, quando c'è e quando non c'è. Come si fa a dire che dopo 15 anni un cittadino deve stare ancora sotto processo? Facciamo funzionare i processi invece che inventarci i colpevoli, come la ricerca degli untori delle famose grida manzoniane. Mi sono convinto che il Movimento 5 Stelle viva in un mondo tutto suo, stanno tutto il giorno in tv a trovare un responsabile per le cose che non hanno saputo fare", ha commentato il governatore ligure Giovanni Toti sulla riforma della prescrizione.