Due differenti apparati lo avevano rilevato e per oltre un anno i ricercatori del Cnr hanno lavorato per capire le cause. Gli studiosi si sono trovati di fronte a un fenomeno nuovo: un sisma provocato dalla potenza delle onde. In quei giorni l'Alto Adriatico e il Mar Ligure erano interessati da una potentissima burrasca che portò i venti a soffiare a oltre 200 km orari sulle Dolomiti. La vibrazione terrestre provocata dalle mareggiate si ripete da sempre nelle coste degli Stati Uniti, ma dalle nostre parti viene rilevato per la prima volta. E questo, per gli studiosi, è un altro effetto dei cambiamenti climatici.
I sismografi dell’Università di Padova erano piazzati a circa 40 chilometri dalle coste interessate dalla burrasca e per l' intera durata delle mareggiate hanno rilevato un leggero terremoto. "Le vibrazioni non sono prodotte, come sembrerebbe intuitivo, dalle onde che arrivano sulla costa - spiega Luigi Cavaleri del Cnr-Ismar - Questo effetto è sì forte ma estremamente locale. Il fenomeno dei microterremoti avviene quando le onde che s' infrangono a riva, si riflettono subito dopo verso il largo, andando a sovrapporsi con quelle di senso opposto e generando onde stazionarie che sono in grado di sollecitare il fondo con impulsi di pressione. Questo impatto arriva a decine di chilometri dalla costa".
Gli effetti della burrasca e della mareggiata furono devastanti. In Liguria una donna morì ad Albisola Superiore (Savona) colpita da una parte di un tetto volata via. A Rapallo la diga foranea venne distrutta causando una strage di yacht, a Portofino la strada crollò lasciando il borgo dei vip isolato, sulle Dolomiti vennero abbattute foreste, a Venezia l'acqua alta raggiunse un metro e 56 cm.
IL COMMENTO
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