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Durissimo comunicato del tifo organizzato che da qualche mese si è unito alla contestazione dei gruppi della Sud contro Ferrero
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 Rottura clamorosa tra Sampdoria e Federclubs. Lo storico sodalizio fondato da Gloriano Mugnaini, nella riunione appena conclusa, ha denunciato la decisione della società di non mandare più delegazioni ufficiali, tradotto i giocatori, alle feste annuali del clubs. In un lungo comunicato, diffuso al termine dell'assemblea, la Federclubs riassume la vicenda e accusa la dirigenza di insensibilità. Da qualche mese i tifosi organizzati, dopo anni di attendismo neutralistico, si sono aggregati alle contestazioni dei Gruppi della Sud contro la proprietà.


«Abbiamo sempre distinto - si legge nella nota della Federclubs - tra personale operativo e proprietà, e tale distinguo è stato mantenuto anche quando negli ultimi anni abbiamo – via via con crescente determinazione – contestato l'attuale proprietà. Non staremo qui a ripetere le numerose motivazioni che hanno nel tempo accresciuto la nostra delusione, preoccupazione e insofferenza. Siamo solo parzialmente sollevati nel leggere in questi giorni la volontà di passare il testimone ad una indefinita nuova proprietà e sappiamo bene che la sfida per la permanenza in serie A sarà una delle incognite principali di tali trattative.
«Vi segnaliamo prosegue la nota - di aver appreso con profonda sorpresa e delusione della vostra volontà di non partecipare, dopo oltre 50 anni di storia, alle feste organizzate annualmente da diversi Club Blucerchiati. Ci avete rifiutato la presenza – adducendo che “ la società continua ad avere fra gli obbiettivi principali, l’intensificazione della diretta gestione di eventi e progetti sul territorio” (intensificazioni da noi per primi sollecitata, salvo poi aver verificato la scarsa propensione a metterla in atto, avendo registrato negli anni l'abbandono tra gli altri del Torneo Ravano, dei Samp Village, etc). Ma siete andati anche oltre, comunicandoci – citiamo la vostra missiva - che “i club ed i loro rappresentanti saranno dunque nostri graditissimi ospiti arricchendo i nostri eventi di consegna premi o riconoscimenti"… Perdonateci se non accetteremo fin da ora questo invito provocatorio».
Quindi, l'invito finale: «Ragionate su questo, chiunque sia la persona che ha preso tali decisioni: ragionateci su. La chiusura di Bogliasco, l'abbandono del Ravano, il tifoso come “cliente”, il rifiuto a partecipare alle feste, sono tutte facce della stessa medaglia: un distacco dalla tradizione Blucerchiata di “società di famiglia” per imitare altre realtà distanti anni luce da noi. Le nostre feste continueranno grazie ai tanti giocatori del passato e ai tanti ospiti che parteciperanno con passione e gioia ai nostri eventi. Voi, allontanandovi dal tifo organizzato, perpetuerete un errore che danneggia tutto l'ambiente».