cronaca

Decina di denunce da parte di alcune donne
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Sarebbe colpevole di oltre una decina di aggressioni a sfondo sessuale il tunisino di 35 anni arrestato questa mattina dalla polizia della Spezia. A suo carico è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'uomo è considerato dagli investigatori un molestatore seriale.

Da circa due anni lo straniero agiva prevalentemente nei quartieri di Mazzetta e Migliarina. Le aggressioni avvenivano all'alba o nel tardo pomeriggio, in aree che spesso si rivelavano prive di telecamere di sorveglianza. In questura c'erano almeno una decina di denunce di donne aggredite. L'uomo era regolare in Italia e incensurato, residente nel quartiere di Mazzetta, operaio di una ditta edile della città. "Una persona insospettabile, perfettamente integrata nel tessuto sociale cittadino" spiegano gli investigatori. Difficili le indagine della Squadra mobile della Spezia.

Le aggressioni avvenivano sempre in luoghi scarsamente illuminati, privi di testimoni e di telecamere di sicurezza: l'uomo, con il volto sempre parzialmente coperto da un cappuccio, dopo aver individuato e scelto le donne, le pedinava e le aggrediva da dietro, poi fuggiva. Le vittime hanno un'età compresa tra i 16 e i 55 anni, col molestatore che colpiva senza un target preciso. Le indagini, che hanno portato la Questura anche a utilizzare alcune agenti come 'esca' nel tentativo di beccare in flagrante il molestatore, hanno avuto una svolta alcuni mesi fa, quando due agenti hanno intercettato durante un normale controllo stradale un uomo che indossava le stesse scarpe e la giacca immortalate da un fotogramma registrato da una telecamera privata che riprendeva una delle vittime seguita da un uomo che si copriva il volto per non farsi riprendere.

L'uomo, una volta identificato, è stato messo sotto controllo fino al passo falso avvenuto il 18 gennaio scorso
, in occasione dell'ultima aggressione ai danni di una studentessa 16enne, compiuta muovendosi con la stessa bicicletta con cui era stato identificato la prima volta dalle forze dell'ordine. Il blitz nell'abitazione del molestatore, nell'ambito dell'ordinanza firmata dal gip Fabrizio Garofalo su richiesta del Procuratore capo Antonio Patrono, ha portato gli agenti a recuperare gran parte dei vestiti indossati nelle aggressioni. Le indagini non si fermano e sono in corso accertamenti sugli altri dieci casi di molestie.

"Siamo vicini alle vittime, hanno avuto ruolo importante e hanno avuto capacità di credere nelle istituzioni, disponibili a farsi sentire, a ripetere ciò che avevano vissuto. Sono stati episodi che hanno inciso sulla qualità della vita e sulle abitudini delle donne" ha spiegato il vicario del Questore, Giuseppe Mariani. E intanto il Comune sta valutando azioni legali a tutela dell'immagine della città. "Questa è una vicenda che ha creato anche un grave danno d'immagine alla Città, da sempre lontana da simili episodi. Per questo motivo l'Amministrazione comunale sta valutando l'opportunità di intraprendere eventuali azioni legali" spiega il Comune, rivolgendo un plauso alle forze dell'ordine.