cronaca

Il sindaco di Genova dopo il via libera dell'Enac
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"Abbiamo contatti con diverse aziende produttrici di droni e siamo pronti a usarli appena possibile" il sindaco di Genova Marco Bucci nel corso del punto stampa sull'emergenza coronavirus conferma la disponibilità del Comune dopo il via libera dell'Enac ad usare i droni per i controlli in città contro gli assembramenti di persone.


La lotta al Coronavirus va avanti in tutta la Liguria e ora Genova è intenzionata a incrementare i controlli per chi si muove in città senza averne reale motivo. Sono infatti numerose le sanzioni elevate a persone che non hanno rispettato le norme anti contagio. Nel solo weekend nella città metropolitana di Genova le forze dell'ordine hanno individuato 550 persone. In Italia sono 96mila le sanzioni elevate dall'11 marzo, su 2 milioni di persone controllate dalle forze del'ordine.

E' arrivato il via libera" dell'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, all'uso in deroga dei droni per monitorare gli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale "nell'ottica di garantire il contenimento dell'emergenza epidemiologica coronavirus". E' quanto prevede la nota inviata ai ministeri dell'Interno, dei Trasporti e della Giustizia, allo Stato Maggiore dell'Aeronautica, all'Enav, all'Associazione nazionale dei comuni italiani e ai Comandi delle Polizie locali.

"I droni servono, questo è un esempio. Noi abbiamo contatti con parecchie aziende che hanno droni, siamo pronti ad usarli non appena possibile", ha spiegato il sindaco di Genova Marco Bucci parlando della possibilità di utilizzare droni per il controllo degli assembramenti sul territorio della città.

"Considerate le esigenze manifestate da numerosi Comandi di Polizie locali", si legge nel documento, fino al 3 aprile 2020 si dispone che "le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilita' dei Comandi di Polizia locale ed impiegati per le attivita' di monitoraggio" in questione, "potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione" fissate dall'articolo 8 del Regolamento Enac "Mezzi aerei a pilotaggio remoto" edizione 3 dell'11 novembre 2019.

"Per quanto riguarda le operazioni critiche di tali Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto esse potranno essere effettuate in 'Visual Line of Sight' (nei casi in cui cioe' il pilota e' in grado di mantenere costantemente il contatto visivo con il drone, ndr) in deroga all'articolo 10 anche su aree urbane dove vi e' scarsa popolazione esposta al rischio di impatto; non sara' altresi' necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sara' richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati". Inoltre, in deroga alle previsioni del Regolamento Enac, fino al 3 aprile 2020 "si autorizzano tutti gli Enti di Stato di cui all'articolo 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie locali dei Comuni italiani, ad operare con propri Apr se impiegati nell'ambito delle condizioni emergenziali dovute all'epidemia Covid-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili di cui al paragrafo 7 della Circolare Enac Atm 09 e identificate come 'aree rosse', ad una quota massima di 15 metri".

"In caso di svolgimento di voli operati con Apr - precisa la nota - nelle aree sopra specificate, l'Ente titolare dello stesso dovra' fornire preventivamente comunicazione alla Torre di controllo dell'aeroporto limitrofo all'area d'interesse al fine di comunicare la presenza del drone e di coordinare le rispettive attivita'. E' comunque data sempre priorita' al traffico degli aeromobili da/verso gli aeroporti e rimane in capo all'operatore del drone la responsabilita' sia di dare precedenza agli aeromobili in volo sia di separarsi da questi ultimi"