cronaca

Il presidente del Livorno: "Si riparta a settembre con promozione e senza retrocessioni"
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 "Il calcio è retto dagli imprenditori. Purtroppo gli stabilimenti sono fermi perché molti lavoratori hanno subito il Coronavirus. Lo stesso vale per il calcio, non si potrà riprendere tra due o tre settimane anche perché mancano i tamponi a chi li ha veramente bisogno. Lotito deve smetterla di rompere i coglioni con la ripresa a tutti i costi" Aldo Spinelli a ruota libera su Primocanale parla della possibile ripresa del campionato, della situazione di Genoa e Samp e del calcio in generale compreso il suo Livorno prossimo alla cessione.

"I più grandi armatori al mondo hanno le navi passeggeri ferme - spiega ancora Spinelli -. Uno di questi era interessato al Genoa ma adesso il problema per loro non è il calcio. Ricordo che il porto di Genova ha perso il 10,3% in questi mesi: torniamo con i piedi per terra, il calcio ha bisogno della moralità di una volta" spiega Spinelli. 'Sciu Aldo' parla anche della partita di Champions ritenuta focolaio del Virus: "Atalanta-Valencia è stata la partita che ha contaminato tutta la Lombardia. Molte squadre hanno avuto questo problema. Fallimento dei club? Non credo, molte squadre hanno già venduto i loro diritti tv i quali vanno ripartiti diversamente: 60% in A, 20 % in B, 10% in C e 10% ai dilettanti dove ci sono veri professionisti che percepiscono cinquecento euro".

E ancora sulla ripartenza spiega: "La Serie B spero riparta a ventidue squadre con le tre promosse dalla C, senza retrocessioni, e le prime due promosse in Serie A che sarà a ventidue. Dobbiamo pensare anche ai ricorsi che possono travolgere" aggiunge il patron del Livorno.  E a proposito di Livorno: "L’ho venduto da settimane a un imprenditore olandese che è bloccato a casa sua dal coronavirus. Non ho ancora ricevuto le fideiussioni ma è una persona credibile dove l’accordo tra gentiluomini vale più di ogni carta".