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Metà delle società professionistiche dipendono dagli introiti tv che sfumerebbero in caso di cancellazione della stagione
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Ancora una volta, il presidente del Consiglio non ha detto una parola definitiva - né, a onor del vero, in un quadro così mutevole avrebbe potuto dirla - sulla ripresa del campionato. La conferenza stampa di ieri sera ha deluso le società di serie A che, nell'ultima assemblea di Lega, avevano votato all'unanimità (comprese Genoa e Sampdoria i cui presidenti, specie quello blucerchiato, avevano espresso posizioni contrastanti) la decisione di ricominciare a giocare e chiudere il campionato con i verdetti relativi: scudetto, coppa Italia, posti Champions ed Europa League, retrocessioni in B e promozioni in A.


Adesso la "fronda" sta per concretizzarsi in un documento che, come scrive oggi Repubblica, dieci club di serie A (quindi metà esatta della categoria) stanno redigendo, per dimostrare una tesi dirompente: senza la ripresa del campionato, molti club fallirebbero e quindi lo stesso sistema imploderebbe. D'altra parte che anche il calcio uscirà cambiato dalla crisi è evidente.