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Con il varo dell'impalcato tra le pile 11 e 12 il lato di Levante e quello di Ponente del cantiere sono stati uniti. Ma per i parenti delle vittime questo giorno non può essere di festa. Anche le istituzioni hanno ribadito durante la cerimonia che non può essere un giorno di festa ma un traguardo importante. Il giorno dell'inaugurazione si avvicina. Poco più di due mesi è la tempistica legata alla fine dei lavori e sale l'attesa per vedere i primi mezzi transitare su quello che al momento per tutti è il ponte di Genova. A fine maggio ha spiegato il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci il nuovo viadotto che attraversa la Val Polcevera potrebbe avere un suo nuovo nome (LEGGI QUI).
Dai parenti delle vittime di ponte Morandi parte ancora una volta una riflessione legata allo stato delle infrastrutture in Italia. "Per troppo tempo sono state maltrattate, bistrattate e non manutentate, per cui noi non facciamo festa e crediamo che tanti italiani non dovrebbero farla - spiega ancora Possetti -. Speriamo che questo possa essere un nuovo inizio, speriamo che tutto proceda al meglio e chi acquisisca una consapevolezza forte che si deve fare di tutto per mantenere il nostro patrimonio infrastrutturale in buone condizioni. Non possiamo accettare che ci siano altri morti. Continueremo a lottare per la loro memoria in modo forte ma sempre discreto. Non molleremo mai perchè non possiamo permettere che le loro morti siano state vane" conclude il presidente del comitato ricordo vittime di Ponte Morandi.
IL COMMENTO
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