Coronavirus, Calcagno (AIC): "Pensiamo anche ai calciatori delle serie minori"
L'ex Sampdoria, avvocato e sindacalista dei giocatori, sottolinea i diritti degli atleti meno in vista
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di Stefano Rissetto
Umberto Calcagno, chiavarese di origini, ex Sampdoria con due presenze nell'anno dello scudetto, oggi avvocato e vicepresidente dell'Associazione calciatori, interviene per sottolineare i diritti dei giocatori delle serie minori che non godono certo degli stipendi milionari della serie A: "La maggioranza dei calciatori - dice in una diretta social con Gianluca Di Marzio - guadagna meno di 50mila euro lordi all’anno. Quando si pensa ai calciatori non si pensa mai a questa maggioranza che sarebbe in crisi rinunciando ad uno stipendio. Non possiamo non renderci conto di quello che sta vivendo il nostro mondo".
Calcagno sottolinea come sia necessaria una rigenerazione del sistema: "Abbiamo la responsabilità per il futuro e bisogna evitare di iscrivere un domani società che non possano garantire il loro impegno durante la competizione".
L’ipotesi della ripartenza? "Presupporrebbe ritiri infiniti per i calciatori. Anche loro hanno famiglie e figli. Diventerebbe complicato a livello psicologico gestire una simile situazione".
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