L’ultima novità, al tempo delle mascherine, è questa: la mascherina studiata per agevolare la comunicazione tra le persone affette da sordità e il resto del mondo. Nella zona della bocca, invece del tessuto, una parte trasparente consente di leggere il labiale. Da dove nasce l’idea? Da chi come Rosa, figlia di una mamma sorda dalla nascita, ha riscontrato molte difficoltà in tempo di Covid. Da qui l’intervento delle vespertine del Municipio Media Valbisagno che si sono messe prontamente all’opera.
“Abbiamo iniziato questa collaborazione con le vespertine perché il lavoro che volevamo fare era proprio quello di regalare ai sordi di Genova delle mascherine per comunicare e tutto questo è stato aiutato dalle vespe”, spiega ai nostri microfoni Rosa Sgorbani della cooperativa Abracadabra. “Mia mamma che è molto anziana – prosegue Rosa – è stata felicissima e orgogliosissima, adesso riesce ad interagire con noi e con la persona che la aiuta in casa”. In emergenza Coronavirus le vespertine hanno cucito più di 4 mila mascherine. A queste, con un lavoro certosino, si sommano le prime 100 per i sordi che, lo ricordiamo, vanno indossate da chi interagisce con persone audiolese, permettendo a loro di leggere il nostro movimento della bocca.
“La lavorazione è parecchio complessa soprattutto perché realizziamo questi presidi in casa, ovviamente con quello che abbiamo a disposizione”, racconta l’insegnante della scuola vespertina del municipio Media Valbisagno Maura Grosso. La complessità nasce anche dal materiale stesso con cui vengono realizzate e, proprio per questa, la consigliera del municipio Media Valbisagno, nonché delegata alle vespertine Claudia Benassi, tiene a ringraziarle ad una ad una: “Grazie a tutte le nostre vespe che da casa loro hanno lavorato dieci ore al giorno per riuscire a cucire prima le 4500 mascherine che abbiamo donato alla nostra delegazione e adesso le altre 100 per i sordi, che stiamo distribuendo in questi giorni”.
E un grande grazie arriva anche dal presidente dell’Ente nazionale sordi di Genova Simone Lanari. Le mascherine infatti sono state donate all’Ens e sono state accolte con entusiasmo perché, in questo lungo periodo di pandemia, la paura e la preoccupazione per le persone affette da sordità è tanta. “Se entriamo in un ospedale siamo isolati, completamente, tutti portano mascherine e visiere e la paura più grande è quella dell’isolamento, per questo abbiamo temuto molto per la nostra salute in questi mesi”, ci spiega Simone Lanari attraverso la segretaria dell’ente Emanuela Burlando, che traduce la sua risposta. Per sopperire a questo problema, in alcune regioni italiane uscirà l’applicazione Covid19 che consentirà a un sordo ricoverato in ospedale di usufruire del servizio di interpretariato per comunicare con i medici.
cronaca
Coronavirus, le vespertine donano 100 mascherine all'Ente nazionale sordi di Genova
Un lavoro certosino che permette alle persone affette da sordità di leggere il labiale
2 minuti e 22 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Venerdì 22 Novembre 2024
Alle 21 con 'Breathe' Primocanale rivive la tragedia del Covid
Giovedì 21 Novembre 2024
Processo Morandi, incognita feste sulle udienze. In aula il 2 dicembre
Venerdì 22 Novembre 2024
Cultura, il sogno di Palazzo Ducale: "Biglietti gratis per le scuole"
Giovedì 21 Novembre 2024
Primocanile - Cani e gatti in redazione, gli animali di Primocanale
Ultime notizie
- Spaccio di hashish all'ora dell'aperitivo: arrestato rider della droga
- Divorzi record in Liguria: al primo posto nella classifica Istat
- Mareggiata sulle Liguria, ecco le immagini più belle
- Fermato per un controllo, è irregolare: rimpatriato
- Imperia, al via le operazioni di bonifica nell'ex area S.A.I.R.O.
- Ecco come i vigili del fuoco si preparano ad affrontare frane e incidenti in Liguria
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più