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Il 13 giugno indicata come data di ripartenza è ancora nel campo delle probabilità
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Mentre l’Italia riapre, il calcio italiano è ancora al palo e tra frenetiche trattative si dibatte senza certezze. Il mondo dei tifosi, invece, un'idea chiara ce l'ha e' quella di non giocare piu', almeno fino a settembre nel rispetto della tragedia umana e sociale che il Coronavirus ha scatenato in Italia e non solo.


Sul piano pratico per ora le squadre dovranno ancora seguire le regole relative agli allenamenti individuali. Sono comunque ore di attesa per il nuovo protocollo: ieri FIGC e Serie A lo hanno trasmesso al ministro dello Sport, che ora lo invierà al Comitato Tecnico Scientifico. Tra le novità: niente ritiro, peraltro gli stessi calciatori non li hanno accettati e soprattutto niente quarantena in caso di nuovo contagio. Per capire se le proposte saranno accettate dal CTS serviranno tempi brevi, ma comunque si parla di almeno un paio di giorni. Forse con l'appuntamento di mercoledì 20 il Consiglio Federale convocato potrebbe dare risposte importanti: a cavallo di questo appuntamento, il presidente FIGC, Gravina, dovrebbe incontrare il premier Conte.

Il 13  giugno indicata come data di ripartenza è ancora nel campo delle probabilità, ma il fatto che in Spagna forse si giocherà da fine mese potrebbe far slittare piu' avanti anche il campionato italiano. La UEFA aspetta indicazioni circa la conclusione della stagione, ma in questo caso la linea invalicabile.  del 25 maggio è diventata soltanto indicativa. Ma in mezz a tutto questo caos non potrebbe essere piu' utile pensare ad un piano 2 per la fine dell'estate?

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