
Lei quel 14 agosto 2018 perse la sorella, il cognato e due nipoti ha la voce stanca ma ferma e decisa allo stesso tempo: “Capisco che in questa condizione di pandemia il ponte possa essere visto come un simbolo di rinascita ma noi pretendiamo memoria e ricordo per i nostri cari, riteniamo che tutto debba essere fatto in maniera più sobria per noi non c’è nulla da festeggiare perché quel ponte non doveva crollare, è crollato per inadempienze gravi e non abbiamo ancora i colpevoli”.
“Per noi è importante che il ponte inizi a funzionare per la città e i genovesi – sottolinea Possetti – e per questo avevamo pensato a una cerimonia molto sobria con solo un taglio del nastro e basta ma la nostra proposta non sembra essere stata accettata mentre Bucci ha dato l’ok a far suonare le sirene del porto” La cerimonia dovrebbe prevedere oltre al taglio del nastro sulle note dell’Inno d’Italia suonato dall’Arma dei Carabinieri, una ‘camminata’ sul nuovo viadotto e il passaggio delle Frecce Tricolori.
Previsto poi un concerto organizzato dalle aziende che stanno ricostruendo il ponte e che dovrebbe avvenire proprio nel cantiere e su questo il Comitato si era da subito detto contrario. Nei prossimi giorni a questo proposito si terrà un incontro tra i familiari e gli organizzatori. Possetti ha spiegato infine che è molto apprezzato dai familiari il concerto che dovrebbe avvenire la sera prima a cura del Teatro Carlo Felice in piazza, dedicato proprio alle 43 vittime.
IL COMMENTO
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