cronaca

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 I vigili del fuoco non si commuovono facilmente quando sono in servizio, ma alla fine della nostra intervista con il comandante uscente di Genova, l’ingegner Fabrizio Piccinini, una velatura nei suoi occhi la leggiamo. Dopo 40 mesi passa a Milano “ma Genova la porterò sempre nel cuore” ripete alle fine del nostro incontro di fronte alla telecamera, e lo ribadisce a microfono spento. Mentre arriviamo alla caserma di via Albertazzi un pompiere a fine turno ci sussurra “sarà una grande perdita”.

Il nostro colloquio non può che iniziare da quel 14 agosto del 2018 quando crolló il ponte Morandi: “Ero in ferie nella mia casa vicino a Voghera - racconta con l’accento misto lombardo, piemontese e piacentino - quando mi telefonó un collega dalla centrale dicendo che era successa una cosa terribile, era crollato il ponte Morandi. Partii subito, ci volle oltre un’ora e mezza per raggiungere la città visto che il traffico era bloccato, nonostante le sirene. Iniziai a pensare a come organizzare il servizio, ringrazio molto i funzionari e tutti, sono stati meravigliosi. Arrivato sul posto, ci sono stato giorni e giorni. Ne ho visto tante nella mia carriera, ma come questo mai. Peggio di un terremoto”.

“Ricordo tutto, ma in quei momenti la commozione lascia il posto all’adrenalina e alla professionalità che ogni vigile del fuoco ha, veniamo addestrati apposta”. Non gli chiediamo di ricordare i momenti strazianti e le grida delle vittime e dei feriti, per loro rispetto e dei loro parenti. Ma il comandante ricorda due momenti che gli resteranno impressi nella memoria: “Lo sguardo del ferito salvato sul pilone numero 9 , ma anche quelli dei parenti delle vittime, con cui siamo stati sempre a stretto contatto. La commozione poi arriva quando finisci il servizio, nelle notti insonni.”

È la riconoscenza dei genovesi, dei cittadini tutti, la vicinanza che sentono a dare la forza. “La caduta di ponte Morandi, se non ha cambiato i manuali, ha però insegnato tanto anche a noi,”. Alla fine ci congediamo: “Questa esperienza mi ha segnato per tutta la vita, mi lasci salutare i genovesi e Genova, che porterò sempre nel cuore”.