Una lunga, lunghissima notte di festa ha animato le vie della Spezia. La conquista della serie A dopo 114 anni di storia riscrive la storia del club ligure che dopo decenni di campi di periferia l'anno prossimo di vedrà protagonista a San Siro e negli altri stadi simbolo del calcio nobile italiano.
Clacson, fumogeni e bandiere bainco nere hanno segnato la notte della Spezia che aspettava questo momento. Per giorni quella lettera è rimasta nascosta, non pronunciata per poi essere gridata a squarciagola. La Spezia si riveglia in serie A. Un sogno diventato realtà. Una festa nata dal lavoro di mister Italiano, dei suoi ragazzi e dalla rosa costruista da Angelozzi e dal patron Volpi. Un entusiasmo incontenibile andato avanti per tutta la notte. L'attesa frenetica per vedere quel pulman con dentro gli eroi della serie A. Tanta passione e una gioia incontenibile.
LA FESTA DEI TIFOSI - La voce che non c'è più e la voglia irrefrenabile di urlare a squarcia gola quelle parole per troppi giorni per scaramanzia tenute nel cassetto: serie A. Dopo 99', recuperi compresi, di sofferenza esplode la gioia fuori dal Picco, in piazza Europa, in tutta la città, una città che da oggi è in serie A. L'Aquila ha spiccato il volo. Fumogeni ovunque e il bianco e nero che si prendono la scena."Abbiamo sofferto da morire ma così è troppo bello, non ci credo". E storia, siamo nella storia, grazie ragazzi, forza Spezia sempre". E poi quella parola e quel coro: Serie A, serie A, ce ne andiamo ce ne andiamo in serie A". E' tutto vero e l'emozione si vede nei tifosi, di tutte le età che hanno invaso la città per questo giorno che entrerà di diritto nella storia.
E c'è già chi guarda al prossimo anno quando non ci saranno più Pisa, Livorno Cremonese, Cosenza e così via ma Juventus, Milan e Inter: "L'importante è battere Genoa e Sampdoria poi va bene tutto". Qualcun'altro mira molto più in alto e chiede al patron uno sforzo ulteriore: "Volpi portaci in Europa". Ma anche chi si gode la festa: "E' uno spettacolo, Aquile sempre nel cuore" . C'è anche chi ha fatto centinaia di chilometri per non perdersi la festa: "Sono arrivato da Ginevra per non perdere questa giornata". "E' come babbo Natale, si aspetta tanto ma poi arriva ed è fantastico". Spezia gioisce, è la sua notte.
TRE NODI DA SCIOGLIERE - Dopo le baldorie della notte La Spezia si risveglia in serie A. Ma ora c'è proprio il campionato in massima categoria da programmare. Il tempo è poco, la prossima stagione riparte tra meno di un mese, emergenza covid permettendo. Tre nodi da sciogliere. Il primo è quello dell'allenatore Vincenzo Italiano. La società lo conferma, lui sembra voler restare. Ma le voci pressanti che lo vogliono sulla panchina del Genoa non lasciano dormire sogni tranquilli i tifosi aquilotti. Il tecnico di origini sicialiane ma nato in Germania ha dimostrato il suo valore, una carriera breve ma in crescendo culminata ieri con la promozione in serie A. Ripartire da lui sarebbe già un primo passo importante. In questo senso i prossimi giorni saranno determinanti.
Il secondo nodo da sciogliere riguarda lo stadio. Il Picco non è a norma per la serie A. Servono degli interventi urgenti per ammodernarlo, aumentare la capienza e adeguare gli spazi come la sala stampa. La dirigenza si è già mossa sondando il terreno per eventualmente andare a giocare al Manuzzi di Cesena. Ma la Lega Serie A di solito al primo anno concede una deroga per dare il tempo materiale alla società di provvedere e adeguare la struttura. Il Picco e il tifo sono stati tra gli elementi determinanti per arrivare a questa pagina di storia calcistica. In passato altri stadi e altre città hanno goduto della possibilità, il matusa di Frosinone uno degli ultimi esempi concreti. L'amministrazione comunale però non dovrà perdere tempo e lavorare subito per sistemare la situazione stadio. E in effetti il sindaco ha subito avviato le pratiche per ottenere la deroga (LEGGI QUI).
Poi c'è il terzo nodo da sciogliere: la rosa da costruire per affrontare la serie A e inseguire una salvezza tutta da conquistare. La base da cui ripertire c'è: Vignali, Ricci, Maggiore, Gyasi. Giovani di qualità che per la prima volta si appocceranno al massimo campionato di calcio italiano. Ma per affrontare al meglio e in modo competitivo la stagione servirà puntellare ruolo per ruolo perchè la serie A non è la serie B. Angelozzi ha dimostrato di avere stoffa, esperienza e lungimiranza. Non c'è tempo da perdere. La festa è appena iniziata, a godersela è la città tutta. Per gli altri inizia già il lavoro.
Intanto la città ringrazia i giocatori che hanno trasformato quello che è sempre stato un sogno in realtà. Questa la rosa guidata da Vincenzo Italiano che ha conquistato la promozione in serie A:
PORTIERI: Simone SCUFFET, Titas KRAPIKAS, Axel DESJARDINS.
DIFENSORI: Luca VIGNALI, Juan Manuel RAMOS, Riccardo MARCHIZZA, Elio CAPRADOSSI, Claudio TERZI, Simone BASTONI, Salvador "Salva" FERRER CANALS, Martin ERLIC, Luigi VITALE.
CENTROCAMPISTI: Gennaro ACAMPORA, Luca MORA, Matteo RICCI, Giuseppe MASTINU, Paolo BARTOLOMEI, Tobias REINHART, Giulio MAGGIORE
ATTACCANTI: Antonio DI GAUDIO, Andrey GALABINOV, Federico RICCI, Emmanuel GYASI, M'Bala NZOLA, Sveinn Aron GUDJOHNSEN, Antonino RAGUSA.
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La Spezia si risveglia in serie A: la città in festa per il sogno diventato realtà
Tre nodi da sciogliere: la panchina, lo stadio e la squadra
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