
La sentenza è stata pronunciata a seguito dell’impugnazione da parte dei concessionari delle sentenze del Tar Liguria risalenti all’anno 2013 (più precisamente due sentenze identiche nn. 1440/2013 e 1441/2013), con le quali venivano dichiarati inammissibili i ricorsi e i motivi aggiunti proposti contro il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2010/2012 dell'Autorità Portuale della Spezia, contro tutti gli atti prodromici e conseguenti e, ovviamente, contro il trasferimento delle Marine del Canaletto.
Il Consiglio di Stato, che più volte si era pronunciato a favore della correttezza dell’azione dell’Autorità, questa volta non si è limitato a ribadire quanto già affermato, ma ha ripercorso tutte le precedenti pronunce e ne ha rafforzato i contenuti, confermato la validità e la fondatezza delle azioni dell’AdSP.
Uno dei punti nodali della pronuncia, è che il Consiglio ribadisce che la società Scafi srl, non avendo più la qualifica di concessionario dall’anno 2015, occupa da allora sine titulo l’area demaniale e per tanto non aveva legittimazione per proporre il ricorso. (pag. 39 della sentenza).
Soddisfazione è stata espressa dall'Autorità di Sistema: "Auspichiamo di avere definitivamente archiviato la stagione del contenzioso, ora ci si potrà ora concentrare sullo sviluppo del porto e sulla attuazione del Piano Regolatore Portuale".
IL COMMENTO
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