cronaca

Il presidente di Regione Liguria a 360 gradi a Liguria2020
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Emergenza Covid, ma anche rapporto con il governo, inchiesta Autostrade e futuro di Arcelor Mittal. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ospite di Liguria2020 su Primocanale ha parlato a 360 gradi delle diverse situazioni.

Al centro dell'attenzione la situazione Covid che tiene impegnati ospedali e personale medico. Polemiche dalle opposizioni in queste sugli ospedali Santa Corona di Pietra Ligure e quello di Rapallo. Polemiche che il governatore rispedisce al mittente: "Per quanto riguarda il Santa Corona la chiusura del punto nascita si è reso indispensabile per liberare personale medico-infermieristico visto l'aumento dei casi di Covid, abbiamo chiuso sottolineo momentaneamente quel punto nascita per permettere ai medici di occuparsi dei pazienti Covid ed evitare che stiano in attesa nelle ambulanze. Ribadisco che tutti i medici che potevano assumere lo abbiamo fatto. Era una scelta obbligata".

Poi il capitolo dell'ospedale di Rapallo: "Abbiamo mandato avanti una ricognizione di spazi e disponibilità per dare un piano di quello ospedale che oggi è vuoto, per vedere se è possibile fare qualcosa in coabitazione anche con un privato con il suo personale, pagando un ticket, in cambio dando ai cittadini di Rapallo un servizio che oggi non c'è. Vorrei capire chi è d'accordo a mantenere l'ospedale di Rapallo come è oggi e con in più avere un'eccellenza cardiologica e un pronto soccorso. Una cosa che poi avverrà nel futuro perché in quel piano oggi ci sono 75 posti letto che verranno attivati se ci sara bisogno. Non facciamo inutili polemiche perché il Covid è già complicato di suo".


I dati della curva dei contagi inizia a dare segnali positivi, il numero di ospedalizzati negli ultimi giorni è leggermente calato. "Siamo arrivati a meno di 1500 ospedalizzati. Abbiamo strutture che stanno entrando in funzione e che ci permettono di ridurre la degenza media dei pazienti. La curva dei contagi è al plateau, una curva piatta che dovrebbe iniziare a scendere nelle prossime ore. Ci aspettiamo ancora qualche numero in crescita nelle terapie intensive, e ci aspettiamo ancora numero elevati di decessi. Ma direi che il momento peggiore lo abbiamo alle spalle e possiamo iniziare a costruire il futuro".



L'errore a quel punto potrebbe essere quello di eccedere nell'ottimismo: "Se usciremo dalla zona arancione questo non vuol dire scampato pericolo, ci saranno comunque tante limitazioni però possiamo pensare a famiglie che si riuniscono con i parenti più stretti. Non sarà un Natale normale ma sarà un buon Natale anche per dare respiro a quelle attività che stanno soffrendo".


In Veneto è partita la sperimentazione del tampone fai da te. Una soluzione che al momento lascia qualche dubbio al governatore ligure: "E' ancora in una fase molto sperimentale. Lo stesso Cts è ancora molto prudente su questo. Bisogna stare attenti agli effetti e a come va regolamentato. il problema è quando quel tampone dà esito positivo, come si comporta quel cittadino? Il rischio è che si trovi in un limbo senza avere risposte" precisa Toti.


Messo da parte il capitolo sanitario si affrontano anche altri temi. Il primo riguarda il rapporto Stato-Regioni. Liti quotidiane tra poteri centrali e amministrazioni locali. "Credo che questo sia uno dei grandi temi che ci porteremo dietro una volta finita la pandemia. Credo che il titolo V della Costituzioni lasci tanti spazi a dubbi e incertezza. Mentre le Regioni dieci anni fa circa erano enti poco accreditati dai cittadini, anche le ultime elezioni hanno detto che sono tornate a essere rappresentative dei cittadini e lo dico per tutte le regioni. le Regioni in questa emergenza hanno anche saputo assumersi responsabilità maggiori rispetto a quella che prese dal governo. Diamo poteri forti e seri al governo e diamo autonomie alle Regioni. I livellamenti verso il basso non ci piacciano".


Altro argomento centrale in queste ore è quello legato all'inchiesta Autostrade. Dalle intercettazioni è emerso anche un dialogo con i vertici del gruppo da parte del governatore ligure in riferimento al futuro di Carige. "Il mio era stato confronto molto breve durato qualche giornata, eravamo difronte a una barca che traballava e traballava molto. Una interlocuzione tra gli allora vertici di Carige e Atlantia che aveva aperto alla possibilità che la banca poetesse essere aiutata da Atlantia per restare in piedi. Mi era stato chiesto un intervento per dire che politicamente non avevo nulla in contrario, questo ho fatto poi le cose sono andate avanti in modo diverso. Atlantia è una società grande molto presente nella società italiane ed è ovvio che la politica ci si confronti, poi la giustizia si fa nei tribunali. Spero non siano poi solo gli arresti iv via cautelativa ma che si arrivi a sentenze vere e proprie".

Poi la questione ArcelorMittal e un futuro incerto per i lavoratori di Genova e non solo. "E una delle molte vicende che il governo sta mettendo sotto il tappeto come la polvere. L'Italia è la seconda potenza manifatturiera in Europa e non può permettersi di non avere l'acciaio. E una industria strategica. E' un tema che va ben oltre la questione di Genova. Qui a Cornigliano c'è un'azienda che funziona" conclude Toti. Di Andrea Popolano.