L'Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati dell'inflazione di ottobre resi noti questa settimana dall'Istat, stilando la classifica delle città e delle regioni che hanno registrato i maggiori ribassi annui per quanto riguarda i servizi di alloggio. Prosegue ininterrotto il crollo delle tariffe alberghiere. Dopo la caduta dei prezzi di agosto e settembre, precipitano anche all'inizio dell'autunno i servizi di alloggio. Genova dimostra che, essendo i prezzi degli alberghi collegati alla domanda di camere, se gli eventi ripartono e il pubblico ritorna, i prezzi risalgono e la crisi finisce. Tra Genova e Milano c'è una differenza di oltre 30 punti percentuali, una voragine a vantaggio della città ligure.
Ad andare male sono ancora le città d'arte come Venezia e Firenze, rispettivamente al 2° e 3° posto e alcune città note per i loro eventi fieristici, convegni e convention, come Bologna, in 4° posizione, e Milano, in quinta. Al primo posto della classifica nazionale Ascoli Piceno, con una frenata dei prezzi, rispetto ad ottobre 2019, del 23,1%. Segue Venezia, con una flessione su base annua del 21,3%, mentre sul gradino più basso del podio Firenze, con una riduzione delle tariffe dei servizi di alloggio del 17%. Al 4° posto Bologna, -16,5%, al 5° Milano, -15,2%. Seguono, distanziate, La Spezia con -10,8% e, al settimo posto, Roma, con -10,2%, ultima città a registrare un calo a due cifre.
Dall'altra parte della classifica, i rialzi annui più alti per Pescara (+18,2%) Trapani (+15,5%) e, in netta controtendenza con tutte le altre grandi città italiane, Genova che per via del Salone Nautico e del suo spostamento di data da settembre a ottobre segna un +15,4%. A livello regionale, la regione più in deflazione è il Lazio, al primo posto con una flessione dei prezzi degli alberghi del 9,4%, poi la Toscana (-7,6%) e al terzo posto la Lombardia (-6,5%). Aumentano i prezzi invece in Liguria con un rincaro record del 9,5%, sempre per via del Salone Nautico, al 2° posto la Calabria con +9,2% e al 3° il Trentino con +2,5%.
In media nazionale, a ottobre i prezzi degli alberghi scendono su base annua del 3,8%. "Non si arresta la deflazione record per gli alberghi. Dopo la discesa delle tariffe durata tutta l'estate, per via del minore afflusso di turisti, anche in autunno, nonostante in ottobre non fossero ancora scattate le misure restrittive del Dpcm del 3 novembre, i servizi alberghieri registrano, nelle principali città italiane, un crollo a due cifre. Il bonus vacanze ha ormai esaurito la sua funzione. Senza fiducia nel futuro, nessun consumatore farà ulteriori richieste. Sarebbe bene, quindi, pensare ad altro", commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori.
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Covid, tariffe alberghiere in picchiata: Liguria salvata dal Salone Nautico
Non si arresta la deflazione record per le strutture turistiche
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