cronaca

Confagricoltura: "Si passi da cultura dell'emergenza a quella della prevenzione"
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E' accolto con soddisfazione da Confagricoltura Liguria ed Imperia il via libera al decreto commissariale arrivato nelle scorse ore  che autorizza le aziende agricole dell’imperiese, in possesso di una regolare concessione idrica per il prelevamento da pozzo, a usare, in deroga, le acque nelle vicinanze dei loro terreni, per l’impossibilità di approvvigionarsi ai pozzi dove si sono accumulate grandi quantità di detriti per le forti piogge dello scorso ottobre e per il diverso corso della falda idrica sotterranea. Ma arriva l'appello per il futuro di passare da una cultura dell’emergenza si passi a quella della prevenzione per tutelare i territori.

“Come noto – precisa il presidente di Confagricoltura Imperia, Gian Guido Ghione - gli eventi alluvionali del 2 e del 3 ottobre hanno cagionato molti danni diretti ed altrettanti indiretti, i cui esiti sono emersi anche in quest’ultimo periodo. Ci riferiamo al fatto che l’esondazione del fiume Roia nonché gli eventi franosi a monte fino al Colle di Tenda, hanno deteriorato in maniera irrimediabile le falde su cui insistono numerosi pozzi ad uso irriguo agricolo. Queste falde – prosegue il presidente di Confagricoltura Imperia - risultano totalmente occluse da limo e sabbia, ergo i pozzi risultano inutilizzabili perché il subalveo è totalmente saturato di fango e terra in tutto il comprensorio che va da Trucco a Ventimiglia ivi compreso l’acquedotto Italo – francese”.

Un gave problema da risolvere per il futuro. L'unica possibilità sembra essere quella della perforazione di nuovi pozzi e non il ripristino degli attuali. da Confagricoltura la richiesta di una velocizzazione del percorso burocratico. “Il ritorno ‘alle campagne’ – ricordano in questo momento sia il presidente regionale di Confagricoltura, De Michelis, che lo stesso Ghione - può e deve essere agevolato con strumenti ‘misti’ quali un apparato normativo, si pensi ad una legge urbanistica ‘ad hoc’, con incentivi diretti (PSR) ed indiretti, ad esempio sgravi per le start up giovani che si insedino nel nostro entroterra e nelle aree rurali”.  Forte il richiamo alla prevenzione più che all'enmergenza.