
Dopo aver verificato l’inesistenza dell’ordigno in questione all’interno dell’area aeroportuale, i militari del nucleo radiomobile, dopo un’accurata attività di indagine, supportata anche dal sistema di video-sorveglianza del comune di Genova, che è collegato alla centrale operativa dei carabinieri e delle altre forze di polizia, hanno visionato le immagini estrapolate dalle telecamere, e preso tutte le informazioni necessarie sulle sembianze fisiche e l’abbigliamento indossato dall’autore della chiamata.
Durante un controllo nella zona limitrofa a Piazza Montano, sono riusciti a identificare e fermare il serial caller. Si tratta di un uomo di 45 anni, genovese, residente nel quartiere di San Teodoro, che percepisce l’assegno di invalidità. E’ stato denunciato per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.
Le indagini sono state supportate anche dalle comparazioni vocali effettuate e confermate dalla confessione dell’indagato, che hanno permesso di verificare che l’uomo è stato l’autore di almeno altri 15 episodi di procurato allarme bomba presso l’aeroporto di Genova, le stazioni ferroviarie della città, il tribunale, palazzo del Matitone, tutti effettuati nel corso dell’ultimo anno.
Da indiscrezioni sembra che l’uomo, volesse vendicarsi, attraverso le telefonate, di un episodio avvenuto all’inizio della pandemia di Covid, quando era stato fermato e redarguito dalle forze dell’ordine, perché non indossava la mascherina di protezione.
IL COMMENTO
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