Non c’è stato nulla da fare. Nonostante i tentativi di ricomporre lo strappo sui figuranti, questa mattina Amadeus, presentatore e autore del Festival di Sanremo 2021, è salito al Colle per rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente Mattarella.
Amadeus era accompagnato dalla sua delegazione: la moglie, Giovanna Civitillo, co-conduttrice del Festival, il procuratore Lucio Presta. Con loro lo sponsor, l’amministratore delegato di Telecom Italia, Luigi Gubitosi.
Salutato dai corazzieri che hanno subito riconosciuto il bravo presentatore dei Soliti ignoti, all’ingresso del palazzo del Quirinale, Amadeus è parso teso e preoccupato.
Al momento non sono stati divulgati i contenuti della conversazione con il presidente che, comunque, ha dovuto dare l’avvio all'iter procedurale di formazione di un nuovo esecutivo per la risoluzione della crisi di governance del Festival.
Con le dimissioni di Amadeus, chi condurrà, quindi, l’imminente edizione?
Mattarella ha convocato nello stesso pomeriggio le forze di maggioranza relativa: Fabio Fazio, del Gruppo mesto, e Nino Frassica dell’Udc, Unione dei comici.
Entrambi si sono detti disponibili a governare il Festival ma ponendo dei paletti molto precisi.
Per Fazio, Roberto Saviano non canterà ma farà cantare in diretta il boss della mafia di Ciaculli, Benedetto Nitto Capatosta, detto ‘u spurcacciuni, mentre Frassica apre ai comici ma che facciano veramente ridere. Saverio Raimondo, quindi, sembra escluso dalla competizione.
Sull’altro fronte, tutta l’opposizione con Fdi, Federazione discografici italiani, in testa, chiede, compatta, il ribaltone.
“Non facciamo sconti a nessuno”, ha detto chiaramente Jerry Scotti a Nicola Porro. “Per noi il Festival lo deve presentare Barbara D’Urso, con l’appoggio esterno di Tina Cipollari”.
Non solo. Iva Zanicchi, l’aquila di Ligonchio, in un articolo apparso oggi sul Giornale, stigmatizza il fatto che le star del Festival di Italia viva, cantano-cantano, ma poi vanno a riposarsi negli alberghi… a 5 stelle.
Ma anche all’interno dell’opposizione non manca la critica. Polemico il centrista Al Bano: “Sanremo? È il solito ritornello”. E rilancia: “Se felicità è mangiare un panino con un bicchiere di vino… Come potremo noi, a Sanremo, ristoraci con le chiusure alle 22? Mangeremo d’asporto?”
Nel pieno della crisi, chi deve gestire la prossima edizione del Festival di Sanremo, il presidente Mattarella è visibilmente contrariato.
Pensa di sciogliere le camere. E con le camere, i corridoi, i camerini, la platea e la galleria dell’Ariston e di convocare subito i figuranti al voto.
Al voto? No.
Al televoto.
IL COMMENTO
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