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Il capitano non ha protestato, Ranieri ha negato l'esistenza del penalty, ma il contatto è evidente
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E’ il minuto 83 di Lazio-Sampdoria, i padroni di casa sono in vantaggio per 1-0 grazie alla rete segnata dal primo tempo da Luis Alberto. Il difensore biancazzurro Musacchio, anticipato da Quagliarella che gli toglie il pallone, aggancia da dietro il capitano della Samp che cade a terra in piena area laziale. L’arbitro Massa lascia salomonicamente proseguire, il Var Di Paolo non interviene, Quagliarella nemmeno protesta e dopo la partita Claudio Ranieri si affretta a dichiarare che quello non era rigore.


Pazienza. Non è certo questo episodio a fare la storia della Sampdoria nell’attuale campionato, ma resta un senso di fastidio, soprattutto nei tifosi, per il pressapochismo con cui, nonostante la tecnologia, vengono vissute certe situazioni sempre a vantaggio delle squadre di prima fascia.


E rimane anche un po’ di dispiacere per il modo in cui i blucerchiati stessi hanno archiviato la mancata concessione di un penalty sacrosanto, che avrebbe potuto regalare un punto alla Samp. Probabilmente, raggiunta virtualmente la salvezza, società e squadra si accontentano inconsciamente dell’onesto tran tran sino al termine della stagione.


Ma alle porte si profila la sagoma dell’Atalanta, che sarà priva dello squalificato Gasperini ma che domenica alle 12,30 verrà comunque a Marassi per continuare ad alimentare i suoi sogni di gloria. Occorrerà dunque la migliore Sampdoria per fronteggiarla. Mancherà Silva e tornerà dall’inizio Thorsby.