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Trovato il compromesso, nella prima metà di maggio potrebbe essere rivisto l'orario in base ai contagi
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Si è trovato un compromesso sul coprifuoco, a maggio ci sarà un 'tagliando' sui limiti imposti dal decreto riaperture in base all'andamento di contagi e campagna vaccinale: se i numeri saranno favorevoli potrebbe saltare il 'tutti a casa' entro le 22. Così l'ordine del giorno votato alla Camera da tutte le forze che sostengono il Governo, anche dalla Lega dunque. Ufficializzata quindi l'ipotesi di rivedere l'orario del ritorno a casa da parte del Governo nelle prime due settimane di maggio, alla luce dei dati dell'andamento dei contagi.

"È ovvio, anche comprensibile, che dall'opposizione Giorgia Meloni abbia potuto calcare la mano su questo tema, ma il fronte favorevole a rivedere una misura che non ci sembra utile in questa fase è molto ampio, comprende tutto il centrodestra e non solo, visto che la Conferenza delle Regioni, guidata da esponenti di destra e di sinistra, era stata unanime nel chiedere più flessibilità su questo punto". A dirlo è Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader di 'Cambiamo', parlando delle tensioni sulla misura del coprifuoco in diverse interviste. Toti non nasconde che, se non si fosse arrivati a una mediazione nella maggioranza, 'Cambiamo' avrebbe votato "sì all'odg di FdI".

"Non è che le cose ragionevoli diventano irragionevoli solo perché le propone l'opposizione, tanto più in un momento in cui tutte le forze politiche agiscono in un clima di unità nazionale per far uscire il Paese dalla crisi sanitaria ed economica" dice il governatore della Liguria.