Preannunciata agitazione nazionale dei lavoratori portuali, a partire dal 15 ottobre all'alba, a oltranza, fino all'abolizione totale del green pass. Il tam tam corre sulla rete e chiama: "I Lavoratori di tutti i Porti d'Italia (seguendo l'esempio del Porto di Trieste) aderiscano allo sciopero nazionale, interrompendo il lavoro e bloccando le operazioni nel porto a partire dal 15 Ottobre 2021 all'alba, ad oltranza, sino all'abolizione totale del green pass. Manifestazioni pacifiche, spontanee, autogestite e apartitiche".
REVOCA - La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha invitato la Federazione italiana sindacati intercategoriali e la Confederazione sindacati autonomi federati italiani a revocare lo sciopero proclamato dal 15 al 20 Ottobre dandone comunicazione entro cinque giorni. La stessa Commissione ha inviato una nota al Ministro dell'Interno in cui si esprime "particolare preoccupazione" in merito agli scioperi per il "possibile verificarsi, alla luce del delicato contesto sociale, di gravi comportamenti illeciti".
In assenza di ripensamenti, la protesta scatta alle 5 e riguarda i porti liguri di Genova, La Spezia e Savona e, nel resto del Paese, Lamezia, Napoli, Salerno, Ravenna, Trieste, Monfalcone, Ancona, Bari, Cagliari, Olbia, Palermo, Catania, Messina, Trapani, Livorno e Porto Marghera.
APPELLO - Ecco il messaggio che circola in rete: "SALVIAMO NOI, I NOSTRI FIGLI, LE NOSTRE FAMIGLIE E L'ITALIA INTERA. DOMANI INIZIA LO SCIOPERO GENERALE CONTRO IL GREEN PASS. Tutti i lavoratori da domani potranno scioperare avendo copertura sindacale. NON è necessario essere iscritti ad un sindacato. Chiediamo a tutti di astenersi dal lavoro, partecipando allo sciopero, chiudendo il proprio negozio e via dicendo. Ci vediamo dalle 8 al presidio della CUB sotto la Prefettura, per poi andare a sostenere le mobilitazioni dei portuali!".
PSA - I "Portuali PSA Genova Pra' no green pass" hanno diffuso un comunicato: "Dal 15 ottobre, se l'azienda applicherà la normativa sul green pass, saremo nostro malgrado costretti a non entrare nel posto di lavoro. Faremo tutto il possibile per opporci a una norma fortemente discriminatoria, che viola il diritto al lavoro e le libertà personali, e che non ha il minimo fondamento sanitario. Non cadremo nel tranello del tampone gratuito. Abbiamo lavorato sempre, anche in piena emergenza sanitaria, e nessuno si è mai preoccupato di noi. Oggi che si vede la fine della pandemia, come detto da qualcuno, non cediamo ad alcun ricatto e non accettiamo alcuna discriminazione. Lotteremo uniti per le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri amici e i nostri colleghi che oggi ci voltano le spalle ma che presto si uniranno a noi. La nostra lotta è la lotta di tutti. "Genova superba per uomini e mura": è tornato il momento di dimostrarlo. Uniti si vince".
MERLO - Immediato il commento di Luigi Merlo, presidente di Federlogistica: "A Trieste ci sarà certamente il blocco del porto, non ci sono margini di trattativa, il rischio è che siano le navi a spostarsi da Trieste per andare su altri porti a causa di un comportamento dei sindacati dei portuali che danneggiano fortemente quello scalo che era in forte crescita. Molti operai in protesta sono vaccinati, quindi è evidente che la protesta è solo ideologica. Anche il Governo è però parte in causa: avevamo chiesto provvedimenti ad hoc con largo anticipo, conoscendo le difficoltà nel mondo del trasporto, e il governo non ha dato risposte concrete. Non escludo che ci siano alcuni gruppi di protesta anche in altri porti oltre Trieste, magari con l'obiettivo di modificare assetti sindacali locali, ma in linea generale non vedo mobilitazioni di massa nel resto d'Italia. La situazione generale del trasporto è difficile poiché siamo nel mezzo della tempesta perfetta: dopo la pandemia abbiamo un bisogno enorme di trasporti e allo stesso tempo mancano moltissimi autisti, non solo per la questione green pass ma anche per il fatto che molti autisti sono rientrati nei paesi dell'Est europeo per il lockdown del 2020 e poi non sono più rientrati in Italia".
PAITA - Nel pomeriggio è arrivato un commento anche dal presidente della Commissione Trasporti On. Raffaella Paita, che ha ribadito che: "Davanti alla minaccia di un blocco dei porti per protesta contro il green pass, il governo non deve avere cedimenti ne' concedere posticipazioni. Il Paese a causa della pandemia ha pagato un prezzo altissimo sia in termini di vite che di ripercussioni economiche. Per questo non possiamo accettare di indebolire la strategia del governo per raggiungere al piu' presto un ritorno alla normalita'. La strada scelta da Draghi e Figliuolo si sta rivelando molto efficace e dunque non possiamo permettersi un rallentamento. Il governo continui a dialogare. Ma sui porti non devono esserci cedimenti".
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Blocco nazionale dei porti, la protesta scatta domani alle 5. Merlo: "Tempesta perfetta"
L'agitazione riguarda anche il PSA di Pra' e fermerà la logistica italiana
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