La Regione Liguria si scontra con il ministro Cingolani. E' stato infatti presentato al Tar il ricorso contro il ministero della Transizione ecologica, riguardo alla riperimetrazione e la salvaguardia del parco nazionale di Portofino.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha spiegato che "era chiaro a tutti che avremmo impugnato una perimetrazione che è osteggiata da tutti i sindaci del territorio e anche dai piani regionali. Lo sapeva il ministero come tutti i soggetti interessati dalla trattativa. Quella perimetrazione è frutto di una sentenza del Tar che ha costretto il ministero a saltare un percorso partecipativo in corso e che ha costretto il ministro ad agire sulla base di un ordine di un magistrato imposto da un'associazione ambientalista più attenta alla notorietà e ai salotti radical chic che alle esigenze del territorio. Sa benissimo il ministro Cingolani che non vi è un'ostilità preconcetta al parco, ma anche che il parco di Portofino è particolare, antropizzato e che vale un sacco di soldi del nostro Pil."
"Se vogliamo fare un parco nazionale unificando l'area marina protetta a regole, confini, dimensioni, governance e approcci diversi a quelli di altri parchi che sono in mezzo alle montagne o in zone bassamente abitate, ben venga. Di tutto questo stiamo parlando, lo abbiamo fatto con i consiglieri regionali, incontrerò il ministro Cingolani, incontrerò i sindaci, cercheremo una mediazione" - ha concluso Toti.
Il ricorso presentato ha scatenato il commento da parte del gruppo regionale MS5, attraverso le parole del capogruppo Fabio Tosi e della consigliera comunale di Rapallo Isabella Benedetti: "Oggi scopriamo che Toti ha fatto le corna al ministro della Transizione Ecologica. Ricordate quando lo scorso 5 luglio Toti aveva postato l'ennesimo selfie con lisciata al titolare del MITE parlando di “rilancio delle infrastrutture, delle attività portuali, delle nuove tecnologie e del turismo all'interno del piano nazionale di ripresa e resilienza? E di grazia, allora, Toti ci dica: perché continua a oltraggiare la realizzazione del Parco di Portofino"
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha spiegato che "era chiaro a tutti che avremmo impugnato una perimetrazione che è osteggiata da tutti i sindaci del territorio e anche dai piani regionali. Lo sapeva il ministero come tutti i soggetti interessati dalla trattativa. Quella perimetrazione è frutto di una sentenza del Tar che ha costretto il ministero a saltare un percorso partecipativo in corso e che ha costretto il ministro ad agire sulla base di un ordine di un magistrato imposto da un'associazione ambientalista più attenta alla notorietà e ai salotti radical chic che alle esigenze del territorio. Sa benissimo il ministro Cingolani che non vi è un'ostilità preconcetta al parco, ma anche che il parco di Portofino è particolare, antropizzato e che vale un sacco di soldi del nostro Pil."
"Se vogliamo fare un parco nazionale unificando l'area marina protetta a regole, confini, dimensioni, governance e approcci diversi a quelli di altri parchi che sono in mezzo alle montagne o in zone bassamente abitate, ben venga. Di tutto questo stiamo parlando, lo abbiamo fatto con i consiglieri regionali, incontrerò il ministro Cingolani, incontrerò i sindaci, cercheremo una mediazione" - ha concluso Toti.
Il ricorso presentato ha scatenato il commento da parte del gruppo regionale MS5, attraverso le parole del capogruppo Fabio Tosi e della consigliera comunale di Rapallo Isabella Benedetti: "Oggi scopriamo che Toti ha fatto le corna al ministro della Transizione Ecologica. Ricordate quando lo scorso 5 luglio Toti aveva postato l'ennesimo selfie con lisciata al titolare del MITE parlando di “rilancio delle infrastrutture, delle attività portuali, delle nuove tecnologie e del turismo all'interno del piano nazionale di ripresa e resilienza? E di grazia, allora, Toti ci dica: perché continua a oltraggiare la realizzazione del Parco di Portofino"
La polemica del M5S ha inevitabilmente portato alla risposta da parte di Regione Liguria, che ha precisato come "Il ricorso presentato contro una perimetrazione non condivisa seguente la sentenza del Tar Lazio, non c’entra nulla con il dialogo tra il ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica e gli Enti locali. Regione ritiene che tale perimetrazione costituisca una indebita forzatura del percorso in essere. Il confronto prosegue con la disponibilità da parte di tutti i soggetti a individuare una soluzione condivisa che Regione ritiene debba, in ogni caso, essere accolta con favore dal territorio e dai Comuni coinvolti, sia per quanto riguarda i nuovi confini del Parco nazionale sia per quanto riguarda la sua governance. Si tratta infatti di trovare una convergenza che garantisca il futuro sviluppo sostenibile di un territorio turistico fondamentale e unico a livello nazionale che non può essere ostaggio di un ambientalismo intransigente da salotto."
Dai toni ben più accesi la risposta del gruppo consiliare di "Cambiamo!", che non nasconde un certo risentimento dopo le parole del consigliere Tosi: "Inizialmente ci siamo stupiti, ma poi abbiamo compreso che lo stupore va riservato per ben altre situazioni, non certo per questa, nella quale un esponente politico si sente autorizzato a utilizzare un frasario che non si addice a nessun ambito al mondo, figuriamoci se può andare bene per chi frequenta in pianta stabile il Consiglio Regionale della Liguria e lo fa con la carica di consigliere regionale".
Alle reazioni si sono aggiunte anche le dichiarazioni del capogruppo del PD Articolo Uno Luca Garibaldi, che ha dichiarato: "Siamo stanchi di questo atteggiamento, che suona come una presa in giro. La giunta di Toti, invece di continuare a mettere ostacoli, dovrebbe sostenere il nuovo parco e produrre uno studio approfondito in cui si evidenziano le potenzialità del Parco, le sue ricadute sul territorio in termini di lavoro, ricchezza, crescita e sostenibilità. Le giravolte di Toti rischiano di far di perdere un’occasione unica per tutta la Liguria"
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più