Politica

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Claudio Gustavino è già a Roma “ma per altri affari, non solo politici”, assicura. Sta di fatto che potrebbe essere lui uno dei volti nuovi a finire nella lista del Partito Democratico. “Anche se va contro i miei piani –dice interpellato al telefono da Primocanale– Dovrei dimettermi da consigliere regionale, dovrei interrompere la mia professione. Ma se sarà necessario farlo –aggiunge– lo farò”. Gustavino è stato “spinto” nelle consultazioni di domenica dagli appartenenti alla ex Margherita. Un’operazione che, si racconta, sia stata studiata negli ultimi giorni da Massimiliano Costa per “frenare” il possibile exploit di Stefano Zara che, in effetti, specie nel levante genovese ha ottenuto consensi. L’altro nome spuntato dalle “primariette” è quello di Mauro Cavelli, sostenuto dalla sinistra interna del Pd. Presidente di Aster, non ha mai negato l’interessamento per un posto in lista. Spetterà ora a Mario Tullo, che da segretario regionale è quello che ha ottenuto in assoluto più consensi, dipanare la matassa. I segretari provinciali dovranno comporre una rosa di possibili candidati sulla base dei risultati emersi domenica. Entro mercoledì Tullo butterà giù le liste, tenendo conto anche dei parlamentari uscenti che, a meno di chi ha più di due legislature, potranno essere ricandidati. Ma è a Roma che si giocherà tutto, sulla base degli equilibri nazionali. Unica certezza, la data di chiusura delle liste: il 3 marzo, in anticipo di una settimana. (Davide Lentini)