Cronaca

32 secondi di lettura
Un potente escavatore ha cominciato a scavare accanto al pozzo per l'estrazione del biogas in cui è caduto l'operaio della Asja Ambiente Italia, nella discarica di rifiuti di Scarpino, sulle colline di Genova, per recuperarne la salma. I vigili del fuoco non hanno dubbi che l'uomo sia morto per asfissia. Già ad una profondità di due metri le sonde calate nel buco misuravano l'assenza di ossigeno ed alte concentrazioni di anidride carbonica ed altri gas venefici. Si prevede che lo scavo procederà per tutta la notte alla luce di potenti riflettori. La vittima, Nino Emiliano Cassola, di Genova, aveva 33 anni ed era figlio unico.