Cronaca

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Proseguiranno fino all'una di notte e dovrebbero riprendere domani alle 6 le operazioni per il recupero della salma dell'operaio genovese di 33 anni, Nino Emiliano Cassola, precipitato ieri in un pozzo per l'estrazione del biogas nella discarica di rifiuti di Scarpino a Genova. Per evitare eventuali crolli, accanto al pozzo è stata scavata una voragine di una quarantina di metri di diametro, che nel pomeriggio è giunta ad una quindicina di metri di profondità. Restano quindi tre metri di tunnel per trovare la salma dell'operaio. Sul posto sono presenti operatori dell'Amiu, vigili del fuoco, carabinieri e personale della Asl 3. Oggi sul posto è arrivato anche il pm Francesco Pinto che si occupa dell'inchiesta per un sopralluogo durato circa tre ore. Il magistrato che ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, era accompagnato dal dirigente sanitario per l'unità di prevenzione e sicurezza lavoro della Asl 3 Giulio Andrea Tozzi, e dall'ispettore della stessa Asl, Lorenzo Parodi. Già da ieri sono stati sentiti vari diversi testimoni ed è stata acquisita documentazione relativa anche ai rapporti di lavoro. Da valutare anche se siano stati presi in considerazione eventuali rischi che l'operaio avrebbe potuto correre e se era necessario che fosse in qualche modo assicurato con un'imbragatura a seconda dei protocolli specifici di lavoro.