Politica

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E' arrivato a Genova il nuovo soprintendente ai beni storici e artistici della Liguria. Si occuperà dei musei statali della nostra regione, ma occupandosi anche di Siena dove ha la sua sede primaria. Quindi, se ho ben capito, a Genova, città che di storia e arte ne ha da vendere ci sarà un soprintendente “a mezzo servizio”.

Un po’ quello che succede con i parroci che sono pochi e devono girare da una chiesa all’altra a dire messa e confessare o a dare l’olio santo ai moribondi. In pochi anni sono roteati cinque soprintendenti, e questo spiega fin troppo bene come i vari ministri dei beni culturali da sinistra a destra tengano in poco conto questa città e questa regione: zero. Ieri sera il Rotary di Genova ha organizzato un dibattito che è stato seguito con interesse sul tema: Van Dyck o Fontana? Quale futuro per le mostre a Genova”.

Ne hanno chiacchierato collezionisti come Giorgio Teglio, il presidente della Fondazione Cultura, Luca Borzani, i direttori di Palazzo Rosso, Piero Boccardo e Palazzo Spinola, Farida Simonetti, lo storico dell’arte Camillo Manzitti. Da quasi tutti è giunto un grido d’allarme che in alcuni casi si è trasformato in un’orazione funebre per i musei di Genova. Non c’è una lira. Pensate che quest’anno per i restauri tra tutti i musei sono stati stanziato diecimila euro! Se va bene cambieranno la cornice a due quadri.

Qualcuno dirà qualcosa? Oppure ci rassegniamo e chiudiamo i palazzi di via Garibaldi. Tursi compreso?