Cronaca

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Contro il decreto salva-liste del governo Berlusconi oggi pomeriggio davanti alla prefettura di Genova circa 400 cittadini del popolo viola, con esponenti dei partiti del centro-sinistra, hanno svolto un presido di protesta conclusosi con un corteo in centro città. "Mentre l'Italia è in agonia, un decreto salva Premier e via!", "Sì alle regole, no ai trucchi", sono state le scritte sui cartelli issati dai manifestanti davanti alla prefettura. Il presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani, Raimondo Ricci, ha denunciato "la realtà preoccupante in cui vive l'Italia, un Paese il cui la democrazia declina, dove si fa sempre più concreto il passaggio da un regime di libertà a un regime autoritario. E' la Costituzione che pone le regole, non il capo del governo". Colorate e numerose le bandiere e gli striscioni sventolati dal popolo viola del "No-B-Day", affiancate da bandiere del Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Verdi, Giovani Democratici, Legambiente, Anpi, Cgil e altri. Tra i presenti il segretario regionale del Pd Lorenzo Basso e quello provinciale Victor Rasetto, il parlamentare europeo Sergio Cofferati, Giuliano Giuliani (padre di Carlo, il ragazzo ucciso durante il G8), il parrocco don Paolo Farinella, la senatrice Roberta Pinotti, l'onorevole Mario Tullo, i consiglieri comunali Manuela Cappello e Antonio Bruno, l'assessore Mario Margini, il presidente di Legambiente Genova Andrea Agostini e il camallo trans Valentina. "Il Pd ligure - ha detto Basso - è sceso in piazza a fianco del popolo viola per difendere la Costituzione italiana e il rispetto delle regole del nostro Paese. Dove il governo non può e non dovrebbe fare leggi ad personam o per riammattere alla elezioni regionali liste che non hanno rispettato le regole". La protesta si è conclusa con un corteo che dalla Prefettura ha percorso piazza Corvetto, via XII Ottobre, via XX Settembre, piazza De Ferrari, per tornare davanti alla prefettura. (ANSA).