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Bilancio davvero soddisfacente quello dei cussini ai campionati italiani assoluti disputati a Grosseto. Innanzitutto Silvia Salis. La bella lanciatrice nata e cresciuta al campo scuola di Villa gentile, infatti, si è confermata la numero uno del martello, andando a cogliere un successo di prestigio, con una misura molto positiva anche in vista dei prossimi campionati europei di Barcellona. Il suo miglior lancio a 70.23, oltre a consentirle di mettersi al collo la medaglia d’oro e di battere la rivale di sempre Clarissa Claretti, è arrivato al quarto tentativo, segno di una grande capacità di reazione, di quella cattiveria in gara che contraddistingue i campioni veri. Per Emanuele Abate c’è stata forse un po’ di delusione per il secondo posto nei 110 ostacoli, ancora una volta alle spalle di Stefano Tedesco, e per il tempo ottenuto in finale (14”09 dopo il 13”76 della batteria che gli avrebbe consentito di centrare il successo). Ma si tratta di un argento comunque prezioso, arricchito poi dalla medaglia di bronzo conquistata, forse un po’ a sorpresa, nei 200 piani, corsi con grande autorità in 21”14, e chiusi alle spalle degli specialisti Donati e Licciardello. Chi sicuramente torna a casa con grande soddisfazione e felicità è Elisa Demaria. La lunghista del Cus, infatti, si è piazzata terza con il nuovo primato personale di 6.23, un risultato che, unito alla recente vittoria ai campionati universitari, la conferma tra le migliori specialiste in campo nazionale. La continuità di risultati su questi livelli fatta vedere quest’anno ne rilancia senz’altro le aspirazioni. E’ invece andata male, se così si può dire visto che un quarto posto ai tricolori ha sempre grande importanza e valore, a Emma Quaglia che, dopo due vittorie consecutive agli assoluti, sperava senza dubbio almeno in un podio, ma per arrivarci avrebbe dovuto esprimersi ai suoi migliori livelli stagionali. Evidentemente però non era la giornata giusta, ed il suo 10’14”44 le è valso appunto solamente la quarta piazza. Sorrisi invece per Stefano Scuritti. Dopo essere passato dai 400 ostacoli agli 800 piani, sta trovando la sua dimensione anche in questa gara. Dopo una batteria disputata con grande intelligenza tattica, Stefano ha corso anche una buonissima finale, chiudendo al sesto posto con 1’53”88 nella immediata scia degli atleti più quotati in questa specialità.