Cronaca

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Se anche senza telefonare....la bolletta si “gonfia”. O, meglio, giunge fittizia. Perché quelle telefonate per un ammontare di 200 euro, non erano mai state fatte da un pensionato genovese di Busalla che ha deciso d rivolgersi a un avvocato per avere il rimborso da Telecom Italia. La causa è stata vinta. E la vicenda è finita, qualche giorno fa, nel negozio di via XX Settembre a Genova, con tanto di ufficiale giudiziario che ha pignorato un telefonino del valore di 300 euro per recuperare il totale della somma. “La vicenda è iniziata quasi tre anni fa – spiega l’avvocato Guido Fassino – quando il mio cliente, dopo ripetute denunce ai carabinieri ha deciso di rivolgersi a un legale per riavere i soldi di quelle telefonate che non aveva mai effettuato dal suo telefono di casa”. Di qui il tentativo di conciliazione, attraverso l’ufficio del Co.re.com che, pur avendo mediato al pagamento, Telecom Italia ha provveduto solo in parte. “E cioè – continua Fassino – ha rimborsato dei 200 euro il mio cliente, escludendo però altri oneri: come spese e interessi accumulati”. E così, dopo l’atto di precetto ecco che l’ufficiale giudiziario si è trovato costretto a un pignoramento nel negozio della compagnia telefonica che, non avendo i 300 euro in contanti in cassa, ha messo a disposzione un telefono cellulare corrispondente alla somma. E il mistero della bolletta “gonfiata”? Irrisolto. “Basta un finto numero verde che non è tale – chiude l’avvocato Fassino – a far lievitare il prezzo a insaputa dell’abbonato. Che pertanto ha diritto di rimborso”. (Anna Chieregato)