Cronaca
Carlo Felice, il referendum strappa un "sì" ai contratti di solidarietà
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Via libera dai dipendenti del Carlo Felice all'ipotesi di accordo siglato nei giorni scorsi da Cgil, Cisl e UIil con i vertici del Teatro per l'avvio dei contratti di solidarietà. La consultazione avviata ieri e conclusa stamani ha visto partecipare al voto 166 dipendenti su 286. "L'approvazione di questo accordo - si legge in un comunicato dei confederali che hanno gestito la consultazione - é un importante primo passo che allontana il licenziamento dei lavoratori bloccando il procedimento di liquidazione (già approvato e avviato dal Consiglio di Amministrazione del Teatro) e apre la strada per il rilancio del Carlo Felice. In alternativa alla liquidazione, l'intesa approvata oggi prevede l'avvio dei contratti di solidarietà". I voti sono stati così ripartiti: 147 favorevoli, 17 contrari, un astenuto e una scheda bianca. Un'affluenza alle urne considerata buona, data la posizione nettamente contraria dei sindacati autonomi che fino all'ultimo hanno osteggiato il referendum. L'accordo prevede per i prossimi 2 anni l'impossibilità per il Consiglio di Amministrazione di licenziare i dipendenti, la riduzione di un massimo del 40% di ore lavorative e del 20% dello stipendio per ciascun lavoratore del teatro. Inoltre ci sarà una verifica bimestrale e un impegno da parte del Consiglio di Amministrazione al pagamento degli stipendi dei mesi di settembre e ottobre 2010, rimasti in arretrato. Il voto di oggi dovrebbe essere l'ultima tappa di una lunga vertenza che era in parte già stata avviata a luglio ma che poi é esplosa in tutta la sua drammaticità ai primi di settembre. Più volte il Teatro ha rischiato la chiusura per mancanza di liquidità e impossibilità a far fronte agli impegni finanziari previsti fino a fine 2010. L'accordo dà ora un po' di respiro ai vertici consentendo di recuperare finanziamenti ed avviare una sia pur contenuta stagione musicale. Intanto domani sera Fabio Luisi dirigerà Orchestra e Coro del Teatro in un concerto aperto alla città, che comprende pagine di Verdi, Mascagni, Leoncavallo e Brahms.
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