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16.30

Dopo la revoca degli arresti domiciliari per il calcioscommesse, Beppe Signori si è preso "qualche giorno per restare in tranquillità, per poi riapparire in pubblico". Lo rende noto la portavoce del suo collegio difensivo, che ha spiegato la sua volontà di non comparire per "salvaguardare la propria tranquillità emotiva, provata dal periodo passato agli arresti domiciliari". Signori ha fatto sapere di essere "ottimista", "sereno e tranquillo" in attesa degli eventi, ma "provato dalla vicenda".
 

12.30

L'agenzia di bookmaker Skysport 365 ha depositato oggi a Cremona un esposto riguardante 31 partite di serie A, B e Lega Pro in relazione alle quali si erano registrate puntate ritenute anomale. "Abbiamo capito che, se non ci fosse stata questa inchiesta, il mondo del calcio avrebbe perso credibilità", ha spiegato il rappresentante dell'area legale di Skysport 365, Francesco Baranca, il quale ha detto che già un primo esposto era stato presentato dall'agenzia riguardo 4 partite: Bari-Livorno, Atalanta-Piacenza, Benevento-Cosenza e Taranto-Benevento. A queste quattro se ne sono aggiunte altre 27. Baranca ha sottolineato il clima di "estrema collaborazione" tra la società che rappresenta e gli investigatori cremonesi.
 

 

Nell'inchiesta sulle scommesse è il giorno di Marco Paoloni che spera di riottenere la libertà, concessa ormai a quasi tutti i personaggi coinvolti in questo scandalo. Intanto spuntano nuove testimonianze sul coinvolgimento dell'ex portiere della Cremonese, e peraltro, scagionano completamente il Genoa, tirato in ballo a proposito della partita contro il Lecce. Massimo Erodiani,-secondo il Corriere della Sera- ha raccontato al pm Di Martino che Paoloni si spacciò per Daniele Corvia in una videochiamata via Skype con gli "zingari". Ma che venne riconosciuto perché non aveva sul braccio il tatuaggio di Corvia.Erodiani  racconta al pm di aver saputo dall'ex giocatore del Bari, Bellavista, che il gruppo di finanziatori chiamati "zingari" perché i capi sono slavi, immetteva denaro in scommesse su partite di serie A, B e C. "Per quelle di serie A versavano 300 mila euro e investivano su 7-8 partite l’anno" dice Erodiani. Ad un certo punto questi, per agire su Genoa-Lecce,  pretendono di parlare direttamente con Daniele Corvia, presunta "talpa" tra i giocatori salentini.  "Gli zingari— racconta Erodiani— pretendevano di ricevere il venerdì una videochiamata di Corvia dall’albergo del Lecce… Allora il Paoloni ha simulato una videochiamata spacciandosi per il predetto. Detta chiamata è fallita in quanto il Paoloni non aveva sul braccio il tatuaggio caratteristico di Corvia".