Cronaca

1 minuto e 7 secondi di lettura
"Per questi eventi non voglio mai usare le parole 'imprevedibili' e 'inevitabili'. Non credo siano fatalità a cui non possiamo rimediare. Con comportamenti diversi sia in passato che in futuro certe distruzioni si possono evitare": in questi termini il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha illustrato davanti al Consiglio Regionale gli eventi che hanno portato alle alluvioni nello Spezzino e a Genova. "Servono chiavi di lettura diverse - ha detto Burlando -. Sul Magra ad esempio questi eventi accadono dove un delta è stato trasformato contro natura in estuario. In Val di Vara e alle Cinque Terre l'abbandono dei boschi e delle terrazze è all'origine delle distruzioni. Per Genova c'é il problema che quando le città nascono male rimetterle a posto non è facile, anzi è molto complicato". Per il torrente Fereggiano Burlando ha ammesso: "Ci siamo mossi tardi e non si è finito il lavoro ma tutti i soldi a disposizione sono stati spesi e i lavori fatti, compresa la demolizione di case costruite sul greto. Gli interventi hanno migliorato la situazione". Il presidente ha poi ringraziato gli "angeli del fango e la loro spontaneità che è stata un po' frenata dalle esigenze di organizzazione della protezione civile". "Forse - ha precisato - un po' li dovremmo lasciare fare".