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Tra leggende popolari e verità: ecco i tre giorni più freddi dell'anno
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di Eva Perasso

Tre giorni all'anno, gli ultimi tre di gennaio, che storicamente vengono definiti i più freddi della stagione invernale. Non sempre accade, ma storicamente le probabilità di temperature rigide sono sempre state molto alte. E anche questo lunedì 29 gennaio, primo di questi tre giorni, la Liguria respira aria frizzante e temperature (almeno le minime) rigide nonostante il sole anche se, a onor di cronaca, non sembrano essere giornate troppo fredde dopo interi giorni di temperature massime sopra la media.

29, 30 e 31 gennaio in ogni caso restano l'appuntamento segnato in calendario per i presagi delle stagioni future: la credenza popolare vuole infatti che se queste tre giornate sono particolarmente rigide, ci sarà poi una primavera che arriverà calda e solare. Alcuni dicono che la stagione bella potrebbe arrivare in anticipo. Al contrario, se la merla di gennaio è più calda, non è un buon auspicio per i mesi primaverili.

Sul perché si chiamino giorni della merla invece l'Italia si divide tra leggende diverse. La più quotata resta quella di una fiaba animale: si narra infatti che un tempo gennaio durasse solo 28 giorni. Una piccola merla bianca, vittima di un gennaio dispettoso che la infastidiva con temperature rigide ogni volta in cui usciva a caccia di cibo, aveva provato a chiedere al mese capriccioso di durare un po' meno. Niente da fare, e allora la merla bianca l'anno seguente si rintanò con provviste per il mese intero e non si fece vedere per tutto il mese. Scatenando le ire di gennaio che si fece prestare dunque tre giorni dal vicino febbraio. I giorni più freddi dell'anno intero in cui per ripicca scatenò una vera bufera. E la povera merla si dovette nascondere in un fumaiolo per poter stare al caldo, macchiando tutte le sue piume di cenere. Ecco perché i merli sono tutti neri.

C'è poi la storia della signora De Merli, tramandata da sempre nelle case italiane: questa nobil donna di Caravaggio doveva attraversare il Po per andare a prendere il marito. E per farlo attese il momento in cui il fiume ghiacciò. Questo avvenne proprio a fine gennaio e per questo furono chiamati i giorni della Merla. Sempre legato al Po c'è anche l'aneddoto di un cannone - chiamato Merla - che doveva essere trasportato al di là del fiume: anche in questo caso, solo col ghiaccio poté essere spostato da una riva all'altra. Fiume e amore sono anche l'oggetto di un'altra leggenda che narra come due fidanzatini fossero finiti nel fiume e come il ghiaccio, dopo tre giorni, avesse restituito i loro cadaveri. Sulle rive nacquero meravigliosi fiori.

C'è poi la variante sarda dei giorni della merla, "Sas dies imprestadas", i giorni presi in prestito: un giovane pastore si vantava di un pascolo particolarmente mite a gennaio scatenando le ire del mese, che allora durava solo 29 giorni, e che decise così di scatenare la tempesta fredda facendosi prestare due giorni da febbraio. In questi giorni tutto il pascolo morì a parte una sola pecora, che si era nascosta sotto una pentola di rame usata per fare il formaggio.