ANDORA - Continua il lavoro di associazioni e amministrazione per far tornare l'acqua potabile dai rubinetti di Andora. Dopo l'assemblea pubblica avvenuta a fine dicembre e l'incontro tra Comune e Assoutenti questa mattina si è svolto un incontro fra il sindaco di Andora, Mauro Demichelis, il vicesindaco Paolo Rossi, il presidente del consiglio Comunale Daniele Martino, l'assessore Maria Teresa Nasi e il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, l'avvocato Giulio Muzio per Onda Ligure – Consumo & Ambiente e Sabrina Grassa per il Comitato Acqua – Cara Bolletta.
Le associazioni e i comitati hanno preso atto della disponibilità di dialogo dimostrata, come per altro già avvenuta in passato, nonché del Comune dell'amministrazione e del sindaco verso la soluzione dei problemi e delle criticità derivanti dall'emergenza idrica e convengono con la richiesta di dimissioni dell'attuale Consiglio di Amministrazione di Rivieracqua.
Acqua salata ad Andora, il sindaco chiede dimissioni Cda di Rivieracqua - LA NOTIZIA
"Ciò premesso, l'amministrazione e le associazioni concordano sulla richiesta di una riduzione e/o rimborso tariffario in conseguenza degli inadempimenti del gestore e alla predisposizione di un protocollo risarcitorio e/o indennitario per i danni subiti dagli utenti - si legge nel comunicato -. Ritengono opportuno continuare ad attivarsi per ottenere un ristoro dei danni subiti a fronte della problematica idrica".
Il sindaco ha ribadito la sua disponibilità a lavorare congiuntamente per una riduzione della bolletta e per la creazione di un tavolo di concertazione sulle problematiche tariffarie. Sono moltissimi infatti i residenti, i proprietari di seconde case e gli esercenti che in questi giorni stanno ricevendo solleciti e richieste di pagamento delle bollette da parte dell'azienda Rivieracqua, nonostante l’acqua erogata in molte parti di Andora non sia potabile, imbevibile, igienicamente non utilizzabile e soprattutto dannosa per la salute (CLICCA QUI).
"Si dà atto del miglioramento della qualità dell'acqua fornita ai cittadini che tuttavia non consente al primo cittadino di revocare l'ordinanza fino a che l'Asl e Rivieracqua - continua la nota - non certifichino ufficialmente la riduzione dei cloruri nell'acqua fornita ai cittadini".
Le associazioni, nell'apprezzare i risultati raggiunti dall'amministrazione nel favorire l'avvio delle opere di riqualificazione del Roja, hanno condiviso con l'amministrazione di promuovere opportune modifiche legislative e normative con lo scopo di realizzare ulteriori interventi infrastrutturali onde risolvere radicalmente la crisi idrica.
IL COMMENTO
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