GENOVA - Monsignor Nicolo' Anselmi, vescovo eletto di Rimini saluta Genova. Centinaia le persone presenti per salutare quello che per tutti è Nicolo'. L'ingresso a Rimini è fissato per il 22 gennaio.
"Non pensavo di essere così amato. Ho incontrato tante persone - queste le parole a Primocanale prima della cerimonia - e ognuna mi ha donato qualcosa come Gesù che incontrava scribi ma anche lebbrosi e questo amore di incontri speciali te li porti dietro per sempre. Non mi aspettavo tutto l'amore dimostrato dalla città, anche io non pensavo di essere così attaccato alla mia città, ma ora me ne sono fatto una ragione e vado".
In apertura della cerimonia monsignor Marco Tasca, arcivescovo di Genova, visibilmente commosso ha letto il suo saluto: "Voglio ringraziarti, sei stato un fratello, un compagno di viaggio e un amico, ho conosciuto grazie a te le sfaccettature di questa città. Tutti hanno potuto sperimentare la tua pazienza a prova di dinamite, grazie per la passione, grazie per la curiosità di conoscere persone, grazie per le idee per inventare strade nuove, grazie Nicolò". E dopo il grande applauso, una battuta di monsignor Anselmi: "Si commuovono anche i vescovi, non solo gli ausiliari". Quindi, le parole di monsignor Anselmi: "Ho esaurito le lacrime, ho preparato un "discorso minestrone" che è mix tra omelia e ringraziamento. Un po' di gratitudine e un po' di omelia e vediamo se arriviamo in fondo con dignità. Grazie al bene che mi volete non pensavo foste così tanti. Grazie alla mia famiglia. Grazie ai miei genitori che sono in cielo e a mia sorella Mariapaola qui, grazie padre Marco per questi due anni ricchi di stima e fiducia. Vorrei abbracciare tutte le persone che mi hanno voluto bene, ho sentito fiume d'amore che mi ha travolto al di là delle aspettative e mi sono ogni tanto fatto travolgere, soprattutto l'amore nelle piccole cose, nelle letterine, negli inviti a prendere caffè, nella condivisione, veramente dall'amore ricevuto e donato passa tutto. Grazie a una città bellissima. Ognuno è un dono e siamo il risultato di una molteplicità quello che siamo merito anche degli altri. Mi sono sentito amato ma ho amato tanto città e regione e ora devo allontanarmi. Rimini è lontana ma non lontanissima, Kinshasa sarebbe stato peggio (sorride ndr) e me ne sto convincendo".
"Trent'anni fa, a un incontro vocazionale, il sacerdote che guidava momento di riflessione ha chiesto se era vero nella parola di Gesù che chiunque avesse donato tutto al Signore avrebbe ricevuto 100 volte di più e io avevo risposto in modo bruttissimo, "boh speriamo sia vero" e quella notte non ho dormito. Ma certo che si riceve! e quella notte sono rimasto sveglio e ho chiesto perdono per quella testimonianza pietosa. Oggi voglio dire che ho ricevuto 100mila volte in più. Oggi sono innamorato del Signore, compagno riferimento vita. La vita è attraversata dalla gioia se non ci fermiamo mai di servire il prossimo"
"Amare non stanca mai. Rendere felici altri è il senso della vita. Auguro a me e a voi di sentire questa gioia di rendere felici gli altri. Concludo chiedendo perdono per le disattenzioni le testardaggini la non precisione".
Il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi ha salutato a braccio monsignor Anselmi: "Dovrei darti del lei con questa fascia ma non ci riesco, con commozione ricordo da ragazzo quanto sei stato punto di riferimento con una parola per ciascuno, l'ascolto, il dialogo e queste doti le ho riscontrate in questi anni e a nome del sindaco che oggi non può essere qui voglio dire grazie perché hai servito Genova, l'hai percorsa in ogni angolo e ti sei consumato le suole delle scarpe".
Alla cerimonia sono intervenuti il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova, Antonio Suetta vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Guglielmo Borghetti vescovo di Imperia e Albenga; Gianpio Devasini vescovo di Chiavari; Guido Marini vescovo di Tortona, Guido Gallese vescovo di Alessandria e Alberto Tanasini vescovo emerito di Chiavari.
Anche l'8 febbraio 2015, giorno in cui fu ordinato vescovo, la cattedrale non riuscì a contenere tutti i fedeli che erano arrivati a far festa.
Per sette anni vescovo ausiliare di Genova poi lo scorso 17 novembre l'annuncio della nomina da parte di Papa Francesco in seminario tra le lacrime di monsignor Anselmi e dell'arcivescovo di Genova Marco Tasca.
Il Papa nomina Anselmi vescovo di Rimini. L'annuncio di Tasca tra le lacrime
"È il mio ultimo Natale qua a Genova e voglio godermelo bene" ha detto al termine della messa di Natale nella Basilica di Santa Maria delle Vigne. Tanti occhi lucidi e lacrime così come domenica scorsa alle 11 quando la sua comunità l'ha salutato.
Un momento di distacco che in molti in Diocesi sentono in primis l'arcivescovo Marco Tasca che durante gli auguri natalizi in Curia con i giornalisti ha detto: "La partenza di don Nicolò per la nostra Chiesa è una grandissima perdita, una grandissima perdita (ripetuto due volte, ndr), certamente è un grande guadagno per la Chiesa di Rimini, che è stata benedetta dal Signore. Fino al 22 gennaio viviamo con don Nicolò, vogliamo stare con lui, godercelo, diamogli il saluto che si merita senza pensare già a chi verrà. In questo momento sono preso dall’ascoltare tanta gente che è molto dispiaciuta di questa partenza e so anche che don Nicolò sta vivendo un momento particolare della sua vita, dico grazie a don Nicolò, grazie per tutto il bene che ha fatto alla nostra Chiesa e faccio davvero l’augurio alla Chiesa di Rimini che insieme con lui possa crescere anche secondo quelle che saranno le direttive del nuovo vescovo. Perciò viviamo questo momento, anche un po’ di difficoltà della nostra Chiesa e poi lo Spirito Santo ci dirà cosa fare".
Anselmi è stato per anni riferimento dei giovani e proprio a loro ha dedicato un pensiero nel giorno dell'annuncio: "Spesso in questi anni mi sono chiesto che cosa la Chiesa potesse fare per i giovani; oggi sono convinto che siano i ragazzi e i giovani a poter fare molto per la Chiesa e la società; impegnarsi per il bene, di tutti, dimenticando la carriera e il proprio interesse, è la strada della felicità".
Benedetto XVI e i giovani, il vescovo Anselmi: "Li ha conquistati con l'autenticità"
Mons. Anselmi per tutti è sempre don Nicolo' o Nick, sempre vicino agli ultimi, mai una parola fuori posto, sempre al servizio di chi ha più bisogno. Una passione per lo sport che è riuscito a trasmettere a tanti ragazzi. Un occhio particolare per i giovani di cui a Genova è stato guida per decenni nel centro San Matteo che ha fondato. Mons. Anselmi che amava girare in bicicletta o in scooter per il centro storico, volto amico che tutti riconoscevano e rispettavano. Negli ultimi anni era poi particolarmente impegnato nel dare una seconda possibilità attraverso il lavoro a chi aveva smarrito la strada.
Mons. Anselmi, 61 anni, formazione scout, si laurea nel 1985 in ingegneria meccanica a 24 anni, l'anno dopo entra in seminario. Nel 1992 ordinazione dalle mani di Giovanni Canestri. Insegna religione per oltre 10 anni al Liceo D'Oria.
Dal 2012 è parroco della Basilica delle Vigne nel cuore del centro storico genovese, in quell'anno è rientrato a Genova dopo essere stato responsabile del servizio nazionale per la pastorale giovanile.
Dal gennaio 2015 è vescovo ausiliare di Genova affiancando prima il cardinale Angelo Bagnasco, prima presidente della Cei e poi presidente dei vescovi europei e poi Marco Tasca che lo ha sostituito.
La diocesi ha deciso di regalare a mons. Anselmi un’automobile che lo aiuterà nel suo nuovo ministero episcopale; chi desidera partecipare al regalo può fare un bonifico intestato ad Arcidiocesi di Genova precisando nella causale “regalo per don Nicolò” (IBAN: IT55M0200801468000004286892).
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci