GENOVA - "A gennaio abbiamo fatto una proposta diversa, quella di far passare la corsa sotto il ponte, in quei territori danneggiati dal crollo e accanto alla radura della memoria che ricorda i nostri cari" così Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime ponte Morandi nel giorno in cui il Giro d'Italia fa tappa a Genova con il discusso passaggio sopra il ponte Genova San Giorgio nato al posto del Morandi crollato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone.
"Il nuovo ponte per noi non è quella grande magnificenza decantata da tanti, rappresenta anzi quello che poteva essere fatto. E' il segno dell'incuria perché questo ponte sarebbe potuto nascere in modo diverso - spiega ancora Possetti -. Inoltre è molto inusuale che il Giro passi sull'autostrada, di solito passa in mezzo alla gente. Mi ha fatto molto male vedere in una delle tappe la pubblicità di Autostrade per l'Italia. Noi però non dobbiamo ringraziare questa gente, è veramente penoso, non dovremmo mai farlo. Tutto quello che faranno di positivo non colmerà mai quello che hanno provocato. Vogliono lavarsi la faccia" attacca Possetti.
Nulla contro il Giro di per sé, anzi. "Mio padre è sempre stato un grande appassionato. L'ultima volta che la corsa è passata a Pinerolo (dove abita Possetti ndr) ero con Claudia, Andrea, Manuele e Camilla. Non abbiamo nulla di polemico contro il Giro, è una manifestazione importante, avremmo però voluto che avessero pensato a una variazione del percorso che non avrebbe tolto nulla alla città ma anzi poteva dare visibilità a qui quartieri cosi danneggiati dal crollo del ponte" spiega ancora la presidente del comitato ricordo vittime ponte Morandi.
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