GENOVA - Fasce tagliafuoco e viabilità forestale, vasche di accumulo (anche mobili), punti di approvvigionamento idrico e reti di distribuzione. Sono alcune delle possibili misure che i territori potranno adottare per prevenire il rischio di incendi e intervenire sulla crisi idrica che sta colpendo il Nord Italia e non solo. Dal Piano di Sviluppo rurale la regione stanzia oltre 11 milioni di euro che i comuni liguri potranno usare per far fronte alla doppia emergenze di questa estate.
"Si aprono martedì 26 luglio le misure 7.2 e 8.3 del Piano di Sviluppo Rurale che riguardano gli investimenti in infrastrutture essenziali alle popolazioni rurali. Saranno disponibili 5 milioni di euro per investimenti nel campo della prevenzione degli incendi boschivi - spiega il capogruppo della Lega in consiglio regionale Stefano Mai -. Contestualmente sarà disponibile una dotazione ulteriore di circa 2 milioni con la misura 8.4 per il ripristino delle aree percorse dal fuoco, misura che potrebbe essere utilizzata ad esempio dal comune di Cisano sul Neva, scenario di un importante evento a settembre 2021".
La misura 7.2 porta invece in dotazione oltre 6 milioni di euro per finanziare, fra le altre cose la costruzione, il miglioramento o l’ampliamento di acquedotti per uso potabile e interventi su fognature. "In un momento di grave crisi idrica a causa della siccità potrebbe essere una parziale risposta per alcuni comuni per fare interventi ormai non più rinviabili - precisa ancora il capogruppo della Lega in consiglio regionale -. Considerato che la misura è inoltre stata estesa ai comuni in fascia C, ovvero quelli sotto i 2500 abitanti, potrebbe essere un’opportunità per i comuni come quello di Arnasco, che ho visitato alcuni giorni fa, per poter intervenire sui pozzi e sulle vasche di accumulo nonché sulle tubature. Un ringraziamento al vice presidente e assessore all'Agricoltura Alessandro Piana che ha dato priorità a misure fortemente necessarie per la nostra regione" conclude Mai.
IL COMMENTO
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