GENOVA - Dal Ponente al Levante la Liguria resta nella morsa degli incendi. Terreno secco a causa dei tanti mesi senza pioggia e le fiamme che avanzano rapidamente sostenute dal vento. In pochi giorni sono andati in fumo ettari ed ettari di bosco, devastati dagli incendi. Dietro i roghi disattenzione ma anche possibili atti dolosi. Le fiamme hanno mangiato oltre 400 ettari nell'albenganese, tenuto impegnati per ore e ore vigili del fuoco, volontari della protezione civile e dell'antincendio boschivo oltre agli elicotteri e i canadair.
"Il danno è incalcolabile - spiega l'assessore alla Protezione civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone - I 400 ettari andati bruciati ad Albenga rappresentano il doppio di quanto era andato fin qui bruciato nel 2022. C'è da considerare il costo di gestione di questi interventi. E' stata aperta un'inchiesta. Fatico a pensare che siano situazioni nate colposamente o con eventi del tutto naturali. Soprattutto per l'incendio di Albenga stiamo ripetendo eventi che solo 15 giorni fa ci eravamo trovati ad affrontare. Non può essere un caso questo incendio".
Era infatti appena il 20 luglio scorso quando la zona di Arnasco venne interessata da un altro rogo. Ma la lista di incendi che questa estate hanno devastato le aree boschive della Liguria. Da Varese Ligure a Casarza con il salvataggio di quattro persone da un rifugio circondato dalle fiamme. Ma anche sulle alture di Genova Pra' dove più volte nella stessa zona sono divampati più di un incendio. E ancora a Scarpino sulle alture di Sestri Ponente a Genova, Rovegno, Pietrabruna, Vasia, Arma di Taggia, Ventimiglia dove a metà giugno venne anche bloccato il traffico ferroviario e ancora tornando indietro nel tempo Sant'Eusebio a Genova e Vallecrosia a fine maggio.
Elicotteri e canadair in azione più volte per spegnere i roghi. Tutti interventi che hanno un costo per la comunità. Un'ora di volo di un Canadair costa in media 6 mila euro, mentre un'ora di elicottero poco più di 2 mila euro. Oltre 50 milioni vanno in fumo in un incendio di 200 ettari. Numeri che fanno capire la portata del disastro causato dagli incendi. Da inizio estate parliamo per la Liguria di circa 600 ettari distrutti.
Dallo scorso giugno è stato dichiarato lo stato di 'Grave Pericolosità' per incendi boschivi per tutta la regione. E' fatto divieto di accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli (come i flessibili, mototroncatrici e saldatrici), utilizzare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o brace, fumare "o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo di incendio".
Le sanzioni previste vanno da un minimo di 5 mila ad un massimo di 50mila euro: "Qualora, poi, dal comportamento imprudente e vietato derivi anche un incendio boschivo, alla sanzione si aggiungeranno la denuncia penale per aver cagionato un incendio boschivo con colpa grave e le sanzioni amministrative calcolate sulla base del danno provocato al bosco che, in molti casi ammontano a decine fino a svariate centinaia di migliaia di euro". Il responsabile sarà inoltre chiamato a rifondere le spese sostenute per lo spegnimento quelle per il ripristino ambientale e qualsiasi altro danno causato dal fuoco.
IL COMMENTO
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