GENOVA - Mancano poco più di sette giorni all'entrata in vigore della nuova ordinanza antismog che bloccherà, a tutti gli effetti, la circolazione di migliaia di auto sul territorio genovese.
Il divieto riguarderà la fascia oraria 07:00-19:00, dal lunedì al venerdì, e interesserà i mezzi privati alimentati a benzina M1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1, veicoli commerciali alimentati a benzina N1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1, autoveicoli privati e veicoli commerciali ad alimentazione diesel N1 e M1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 3, ciclomotori e motocicli di categoria emissiva inferiore a Euro 1, ciclomotori e motocicli a motore termico a due tempi di categoria inferiore o uguale a Euro 1.
Le rimostranze di politici, lavoratori e cittadini hanno però portato a qualcosa. Le deroghe che il Comune di Genova si era imposto di trovare saranno scritte nero su bianco sull'ordinanza che il sindaco genovese Marco Bucci firmerà questo mercoledì primo marzo. Come anticipato da Repubblica, l'importante richiesta di lavorare sui confini dei divieti è stata accolta: Tursi ha infatti tracciato un confine intorno al Centro Storico nel quale si potrà accedere solo se in possesso di speciali permessi che dimostrano una situazione di emergenza, l'acquisto e quindi l'attesa di un nuovo veicolo che va a sostituire quello inquinante o particolari circostanze. Senza permesso, si potrà arrivare al massimo nei parcheggi d'interscambio, i cosiddetti "corridoi".
Resteranno fuori dall'ordinanza antismog sia la strada sopraelevata Aldo Moro che l'ospedale San Martino, così come tutti i mercati comunali. Accettate quindi le proposte studiate e presentate dal professore di Economia dei Trasporti dell'Università degli Studi di Genova Enrico Musso, nonché consulente sulla Mobilità del Comune, che le aveva anticipate a Primocanale.
Ordinanza anti-smog a Genova, tre le deroghe a cui lavora il Comune - LE PROPOSTE
"Le cose vanno fatte con una certa gradualità e anche i risultati avranno bisogno di tempo a disposizione", aveva detto Musso.
Il provvedimento, obbligato da una norma regionale a sua volta richiesta dalla Ue, mette il Comune con le spalle al muro. Le deroghe lasciano l'amaro in bocca a molti per un'ordinanza definita spesso "troppo restrittiva" a cui si aggiunge lo stop completo delle vendite delle automobili diesel e benzina entro il 2035, sempre deciso dall'Unione Europea (LEGGI QUI).
IL COMMENTO
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