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La prima riguarda l'organizzazione di corridoi per arrivare ai parcheggi di interscambio per proseguire poi con i mezzi pubblici
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Scatterà il primo marzo l'ordinanza anti-smog su tutto il territorio comunale, con annesse possibile deroghe, a cui in questi giorni sta lavorando palazzo Tursi, come confermato dal consulente ed ex assessore alla Mobilità Arcangelo Merella, che auspica verranno decise e comunicate a breve.

Il divieto di circolazione, lo ricordiamo, riguarderà la fascia oraria 07:00-19:00, dal lunedì al venerdì, e interesserà le seguenti tipologie di veicoli: mezzi privati alimentati a benzina M1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1, veicoli commerciali alimentati a benzina N1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1, autoveicoli privati e veicoli commerciali ad alimentazione diesel N1 e M1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 3, ciclomotori e motocicli di categoria emissiva inferiore a Euro 1, ciclomotori e motocicli a motore termico a due tempi di categoria inferiore o uguale a Euro 1.

Diverse le proposte al vaglio, studiate e presentate dal professore di Economia dei Trasporti dell'Università degli Studi di Genova Enrico Musso, nonché consulente sulla Mobilità del Comune. "Le cose vanno fatte con una certa gradualità e anche i risultati avranno bisogno di tempo a disposizione", spiega Musso, che durante "Il programma politico di Primocanale" ha presentato nuove possibili soluzione. La prima riguarda l'organizzazione di corridoi per arrivare ai parcheggi di interscambio per proseguire poi con i mezzi pubblici. La seconda viene incontro a chi ha già acquistato un veicolo con le caratteristiche giuste ed è in attesa di consegna, per coloro si potranno derogare gli spostamenti sul territorio genovese.

"Infine, la terza e più importante di tutte - aggiunge il consulente alla Mobilità Enrico Musso - è quella di creare due zone su Genova, dividendo quella che ha già la norma in essere e quella che scatterà dal primo marzo, per consentire un approccio più cauto alla nuova ordinanza, iniziando a far rispettare la prima. Bisogna lavorare con buon senso per non complicare troppo le cose, per questo propongo di creare due zone ma con il minor numero di deroghe, solo le necessarie, perché poi è fondamentale riuscire a farle rispettare". 

Questo provvedimento obbligato da una norma regionale, che ci chiede la comunità europea, mette il comune con le spalle al muro per prendere decisioni che siano applicabili nel minor tempo possibile - prosegue l'ex assessore alla Mobilità Arcangelo Merella -. Credo che nel giro di pochi giorni palazzo Tursi comunicherà quali deroghe verranno apportate all'ordinanza che scatterà tra due settimane".

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