GENOVA - Sono piovuti più di 230 millimetri d'acqua in 24 ore a Genova durante l'allerta arancione che ha segnato la fine di agosto e forse dell'estate, con punte di 80 millimetri come nella serata di domenica, quando in meno di un'ora è caduta tantissima acqua su tutto il territorio del capoluogo ligure. A tratteggiare un bilancio sulla situazione è il sindaco Marco Bucci nel consueto punto al centro meteo di Arpal.
"Abbiamo ricevuto 400 telefonate al nostro numero verde, da cui sono scaturiti 130 interventi. Di questi 108 sono già stati risolti, la situazione è quasi tornata alla normalità in breve tempo"
Resta chiusa via Carso per un intervento in corso, mentre è stata riaperta via Crocetta di Apparizione, così come tutte le altre vie e i sottopassi sono stati riaperti. Nella notte si è resa necessaria anche la chiusura della metropolitana per alcuni allagamenti nelle stazioni, ma è ripartita alle sette di questa mattina. Il primo cittadino si è poi voluto concentrare su due situazioni particolari che potevano trasformarsi in tragedia.
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"Vogliamo investigare su due episodi che si sono verificati: un soccorso all'interno del sottopassaggio di via Brin, dove un'auto si è ritrovata con l'acqua alta e un cittadino sul tetto. Vogliamo capire se il semaforo era spento o se l'autista è passato con il rosso. Un altro intervento dei vigili del fuoco è stato sempre per un soccorso a persona su un ascensore che si trova sotto il livello stradale: il montacarichi si è allagato, un altro grosso pericolo", racconta il sindaco.
"Ecco perché vogliamo ricordare durante le allerte meteo di non usare gli ascensori in situazioni così gravi perché non si devono più ripetere rischi di questo tipo"
Sono state sollevate alcune polemiche, poi, da parte dei cittadini sulla pulitura dei tombini e sulla capacità della rete fognaria. Diversi negozi hanno visto le loro attività allagate. Su questo Bucci ha replicato ricordando due casi in particolare in città: "Nella zona di piazza Banchi e Soziglia, il rio Sant'Anna rappresenta un problema, dato che quando i rivi sotto acquisiscono volumi più alti diventa complicato gestirli. Ecco perché dobbiamo prevedere delle difese ulteriori per le protezioni ai lati della strada".
"Non voglio dire che dovremmo fare come a Venezia con l'acqua alta, ma quasi. Anche perché non possiamo rifare le tombinature in Centro Storico, significherebbe scoperchiare tutta quella zona"
L'altra area citata è quella di San Fruttuoso, dove secondo il sindaco "il problema è analogo, l'acqua ci andrà sempre per il principio dei vasi comunicanti, per cui servono protezioni ulteriori per portoni e serrande". Il governatore Giovanni Toti gli ha poi fatto eco, sottolineando come con "230 millimetri d'acqua in 24 ore in qualsiasi rete fognaria, specie in una città come a Genova con pendenze importanti, gli allagamenti sono inevitabili: questo non vuol dire non fare lavori di messa in sicurezza".
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E l'assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone ha ricordato proprio i "26 milioni di investimento di tutti i lavori che stanno per partire, tra cui i lavori per lo scolmatore del Fereggiano. Dopo anni di niente, sono state trovate le risorse e questi progetti esecutivi permetteranno ora la consegna dei lavori. I fondi fanno parte di quegli investimenti strutturali del Ministero dell'Ambiente che miglioreranno ulteriormente la situazione in quella zona".
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