GENOVA - Continua il viaggio di Primocanale nel quartiere di Sampierdarena, spesso definita zona critica della città di Genova e dove da tempo si denunciano situazioni complesse legate anche all'immigrazione, alla presenza di un grosso centro commerciale e del crollo di ponte Morandi.
Primocanale è andata a scoprire cosa pensano proprio loro, i commercianti, una delle parti più importanti del tessuto del quartiere dopo anni di denunce ma anche lavori finanziati per le sue strade.
A Sampierdarena però ci sono anche i giovani che vogliono "dare qualcosa indietro" al quartiere in cui sono cresciuti. Con le nostre telecamere siamo andati in via Gioberti, una traversa di via Buranello che negli ultimi anni ha visto aprire nuovi locali, per la maggior parte gestiti da giovani.
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Tra di loro c'è anche Gabriele Piterà, 30enne che dopo il diploma ha deciso di lasciare Genova per imparare un mestiere e poi tornare e mettersi all'opera. E nemmeno un mestiere così comune, ovvero il liutaio, un artigiano altamente specializzato che realizza, ripara e restaura tutti gli strumenti musicali ad arco e a pizzico come chitarre e bassi.
"Ho studiato a Cremona, nella scuola di Antonio Stradivari per cinque anni". Racconta Gabriele. "La mia passione è nata da piccolo, da quando ho iniziato a suonare. Ho sempre visto queste forme particolari nelle chitarre e mi sono sempre domandato 'come si fa?'. A 17 anni mi sono informato, non conoscevo ancora nulla a riguardo e con mio padre ho scoperto questa scuola a Cremona".
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Dopo cinque anni di studi Gabriele è tornato e ha iniziato a mettere da parte i soldi per potersi aprire un'attività. Sul dove non c'erano dubbi: "Non l'ho fatto solo per la mia comunità e per il fatto che comunque a ponente ci sono pochi liutai, ma anche perché mi sentivo in dovere di dare indietro un po' di vita a Sampierdarena".
Gli affari vanno bene, spiega Gabriele: "Ho molti clienti fissi tra cui insegnanti di musica e amici musicisti. La zona non è molto trafficata ma grazie al passa parola mi sono creato la mia clientela".
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IL COMMENTO
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